STEFANO RISSO “NITTI”
E’ MANCATO!
Dicembre 2014 – L’ultima Conferenza di Nitti alla Lega Navale di Chiavari
Taranto 1934 – Sestri Levante 2014
INGEGNERE NAVALE E UOMO DI GRANDE CULTURA, ERA SICURAMENTE UN CHIAVARESE DOC
Da tempo era socio-conferenziere di MARE NOSTRUM RAPALLO
Dopo un male incurabile che ha avuto il lungo decorso di un anno è mancato all’ospedale di Sestri Levante l’Ing. Stefano Risso, per tutti “Nitti”. E’ mancato la mattina del 28 Dicembre 2014, di buonora alle 5, quando nessuno se lo aspettava, anche se ormai le sue condizioni erano gravissime.
Era nato a Taranto nel 1934, per “ragioni belliche”, diceva scherzosamente, da Luigi Risso, Tenente di Vascello della Regia Marina, e Lina Canepa, Chiavaresi doc del rione Scogli. Il padre Luigi era figlio di Stefano Risso detto “Pedrin Troppaciappi” per i suoi infiniti impegni che spesso non riusciva a portare a termine appunto per le sue troppe occupazioni. I Risso, erano una delle tante famiglie che hanno fatto la storia degli Scogli, la vera storia, non quella dei “furesti”, per il loro lavoro nelle costruzioni navali e non solo. I Risso erano 7 tra fratelli e sorelle. I fratelli del “Troppaciappi”, cioè di suo Nonno, figura mitica del Rione Scogli, erano il fratello Luigi Risso detto “Scruscin”, Bartolomeo detto “Caachin”, Stefano (altro Stefano) detto “Mamun” deceduto a 25 Anni; e poi c’era Ida, coniugata a Paggi Pietro, Angelo detto “Cialan” famoso Calafato e Maria coniugata Tommasino Vittorio detto Cicìa. Ma tra le varie parentele c’erano anche i Ruocco (ricordiamo Emilio deceduto nella tragedia della Regia Corazzata Roma il 9 Settembre 1943) così come i Moladuri e come detto anche i Paggi e i Tommasino, questi ultimi legatissimi al Museo Marinaro Tommasino-Andreatta di Chiavari per via del Co-fondatore Franco detto “Mario”.
“Nitti” parlando degli antenati diceva che il nome Stefano e Luigi era sempre presente e ricorrente in qualche ramo della famiglia portando a volte confusione nelle varie parentele. Diceva schezosamente che i suoi parenti nei nomi non avevano molta fantasia. Infatti notiamo anche che Stefano Risso “Troppaciappi” era padrino del fratello più piccolo anche lui di nome Stefano detto “Mamun” ! A parte poi che “Nitti” si chiamava Stefano e molti altri cugini portavano il nome di Luigi o Stefano ! Un vero ginepraio per chi non è di famiglia.
“Nitti” da bambino trascorre qualche anno a Taranto, dove appunto suo padre era destinato come ufficiale di Marina, poi Venezia, Pola e, allo scoppio della guerra, a Chiavari, presso la nonna Oliva Sarmoria, moglie appunto del “Troppaciappi”.
Passano pochi mesi dallo scoppio della guerra il 10 Giugno del 1940 e Luigi Risso, suo padre, Comandante della Torpediniera Palestro, scompare in mare con la sua nave, silurata da un sommergibile nemico nel basso Adriatico del Settembre 1940. Medaglia d’Argento al Valor Militare, a lui è intitolata Via Luigi Risso proprio nel suo rione, gli “Scogli”.
Al Comandante Luigi Risso, Medaglia d’Argento al Valor Militare viene intitolato il “Concorso Narrativa 2008” col patrocinio dell’UNUCI di Chiavari – Scuola Telecomunicazione FF.AA. – del Comune di Chiavari – Comitato d’Intesa Associazioni Combattentistiche – Comune di Lavagna – Comune di Sestri Levante.
Per la cronaca si classificherà al primo posto Ernani Andreatta con l’elaborato “Falciato da ordigno infame – e …. già era la pace” – Un storia terribile in memoria di Silvio Santini detto “Muneggia”, perito in mare per un atto di solidarietà, che è anche uno spaccato di come si viveva nel Rione Scogli prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale.
La tragedia di suo Padre influisce molto sulla vita di Nitti, soprannome datogli da uno degli attendenti del padre, in quanto gli sarà ostacolata, sempre, dalla mamma, la sua ambizione di continuare in Marina le tradizioni di famiglia.
Orfano di padre, già appena maggiorenne, “Nitti” mostra subito il suo ingegno e capacità dando lezioni di matematica ai giovani laureandi di Ingegneria. I soldi erano pochissimi – diceva – dopo la guerra e mia madre faceva i salti mortali per mantenere me e mia sorella Luciana, ormai deceduta. Così anch’io mi arrangiavo con qualche ripetizione. La pensione di mio Padre “morto per la Patria” diceva con rispetto e malinconia, tardò molti anni e poi era una vera e propria ben “misera pensione”.
Segue quindi la classica routine degli studi, fino alla laurea in ingegneria ottenuta con 110 e lode, e i primi impieghi in grandi società internazionali.
Col passaggio ad una terza società americana, a quei tempi ogni tipo di lavoro era a portata di mano, avviene il cambio di indirizzo professionale, da tecnico a commerciale.
Seguono le nozze con Andreina Varani, – ieri 27 Dicembre compivano 43 anni di matrimonio – al quale era legatissimo e lo ha assistito in questo suo ultimo anno di vita con una straordinaria e commovente dedizione.
Nitti, in seguito, cambia ancora professione in un certo qual modo e passa ad una quarta società – questa volta tutta italiana – col grado di direttore commerciale e un incarico tutto particolare, cioè la creazione dal nulla di reti commerciali in territori “vergini” .
La nuova società si interessa di progettazione e costruzioni di impianti di poliuretano o materiali similari. Incarico un po’ difficile, e molto complesso, ma molto attraente e di grande soddisfazione – “quando riusciva”, diceva, “ma riusciva quasi sempre”.
Continuano così le peregrinazioni per il mondo, cominciate già con la società americana, ma ora in modo più intenso, in Europa, Medio Oriente, Estremo Oriente tra cui Singapore di cui parlava spesso e gli ultimi tempi, Sud America.
Parlava molte lingue “Nitti” a parte l’Inglese, il Francese e lo Spagnolo, non disdegnava nemmeno il Tedesco e il Russo, che sapeva anche scrivere o il Croato che era un pò la sua passione.
Dopo 44 anni di lavoro, arriva la meritata pensione, ma gli impegni personali non diminuiscono, anzi. I famosi calendari di Nitti disegnati tutti a mano e a colori, per l’ultima società, sono dei capolavori di spaccati di storia di grandi avvenimenti interpretati a modo suo con una infinità di micro figure incredibili a realizzarsi tutte a mano libera, come solo lui sapeva disegnare e spesso “inventare”, ma il risvolto storico non mancava mai.
Una dote che stupiva tutti e che i tanti amici potevano ammirare senza mai poter capire come potesse realizzarli.
L’ultima sua opera, il calendario del 2015 ha per tema la costruzione della Torre Eiffel a Parigi. Anche se ormai molto malato è riuscito a partarlo a termine nel novembre scorso con incredibili sforzi fisici e non solo.
E poi i modelli di navi, perfette riproduzioni in scala di mitici bastimenti come il Cutty Sark, la Victory ecc. Delle attrezzature di grandi velieri e vascelli, conosceva tutta la numenclatura a memoria e ne snocciolava i nomi come se li stesse leggendo in un manuale. Nessuno poteva competere con la sua memoria. Era una vera e propria enciclopedia vivente e con riluttanza accettò di comprarsi poi un computer dato che lui “internet” diceva scherzando, ce l’aveva in testa, ma non era una presunzione, era praticamente la verità. E poi, le conferenze alla Lega Navale di Chiavari che erano attesissimi avvenimenti per gli appassionati di storia e non solo, anche per la verve e la simpatia con la quale sapeva parlare di storia naturalmente navale o marinara. L’ultima conferenza che ha svolto è stato uno sforzo non da poco tenuta il 13 Dicembre ultimo scorso alla Lega Navale, sul tema del confronto tra il rigalleggiamento delle navi tedesche autoaffondare a SCAPA FLOW e il rigalleggiamento della COSTA CONCORDIA all’isola del Giglio. Uno sforzo immane perchè il male lo stava ormai divorando, ma lui ha voluto ed è stato sempre lui, “Nitti” uno straordinario personaggio, irripetibile, per intelligenza e simpatia non comuni e soprattutto nell’arte figurativa, che non ha riscontri. Non disdegnava conferenze anche in altre associazioni come a Novembre 2014 a Mare Nostrum Rapallo e così come dibattitti in Televisione a Entella TV in compagnia dell’amico Mino Orbolo per l’Associazione Culturale “O Castello” di Chiavari a volte in duetto con Ernani Andreatta.
Dal 2011 al 2013 è Presidente dell’Accademia dello Stoccafisso e del Baccalà “Rinaldo Zerega” fondata nel 1999.
E poi ancora i suoi viaggi, finalmente per turismo! Con l’inseparabile Andreina, ultimamente quasi sempre in Europa, dove la Spagna e la Francia erano le sue mete preferite spesso per ragioni “gastronomiche” dato che era anche un cultore del mangiar bene e bere ancora meglio, con visite a Musei o Mostre Navali di tutte le nazionalità per vedere cosa facevano gli altri nel settore della storia navale, perchè il mare ce l’aveva sempre dentro.
Il DNA del “Troppaciappi” o dei suoi molti parenti o di suo padre Luigi Risso era incancellabile.
Per molti anni fu appassionato di vela e con la sua barca andava per mare con perizia, dove effettuava piccole crociere sempre con l’inseparabile “Andreina”. Poi alcuni anni fa la vendette dicendo che “non era più il caso”.
Crediamo anche di fargli piacere a “Nitti” di nominare il suo ultimo cane, “la Sheila” una bestiola un pò ingombrante ma alla quale entrambi i coniugi erano molto affezionati e che gli è mancata alcuni anni fa.
Ultimamente con il suo computer si era dedicato alla catalogazione delle migliaia di fotografie fatte in giro per il mondo, che diceva lui “richiederebbero giornate di 48 ore invece delle normali di 24”.
Nitti era un vero genio sia per sua capacità di memoria di qualsiasi avvenimento storico, sia per l’arte della riproduzione figurativa con sua propria inventiva a corollario delle sue opere. I suoi disegni, i suoi quadri, sono straordinari, suo anche il Presepe con personaggi degli Scogli in statue di legno del 2007 e poi ripristinato nel 2012 dagli “Amici del Mare e degli Scogli” nonostante alcuni “vandali” come li chiamava lui, avessere buttato via e distrutto tre delle sue bellissime statue.
Lascia un vuoto incolmabile “Nitti”, non solo alla sua amata “Andreina” o “Gigia” come la chiamava affettuosamente lui dove non faceva nulla senza la sua approvazione, senza il suo parere. La sua “Gigia, nell’ultimo anno di vita non lo ha lasciato un minuto, anche se lui, sempre imprevedibile se n’è andato alle 5 di mattina.
Molti amici si sono recati al suo capezzale specialemnte negli ultimi tempi. Marina, Bianca, Francesco, Aldo, Carmen, Marisa e il sottoscritto. Ma da “Nitti” ci si andava volentieri perchè anche malato era sempre lui, “Nitti”, col suo sorriso buono e simpatico e lo sguardo negli occhi che tutti ricorderemo sempre.
Forse non voleva dare “fastidio” o troppo dolore alla sua “Gigia” perchè tra le altre cose era anche un gran signore ed un uomo molto educato.
Ma il vuoto di Amico, di grande Amico, di uomo di grande cultura, arte e intelligenza, sarà molto difficile da dimenticare.
Da notare che già a verso Marzo – Aprile scorsi certi ospedali gli avevano dato poche settimane di vita, ma lui ha resistito sino a ieri e qualcuno diceva che “Nitti” aveva 7 vite come i gatti. Poi purtoppo anche il suo robustissimo fisico ha ceduto.
E’ mancato alle 5 di Mattina appunto, quasi in punta di piedi per non disturbare, all’ospedale di Sestri Levante, dove era stato ricoverato dieci giorni prima dopo infinite peripezie tra Genova, i vari ospedali della Riviera e casa sua naturalmente.
Ora riposa nella camera mortuaria di Sestri Levante con il Rosario che sarà recitato alle 18 e i funerali che si svolgeranno oggi alle ore 15.00 del 29 Dicembre 2014 nella Chiesa di San Giovanni a Chiavari. Dopo l’omelia, riposerà per sempre, nel Cimitero di Chiavari.
ALBUM FOTOGRAFICO
I QUATTRO che hanno organizzato il Presepe nel 2006
Il Presepe costruito da NITTI
Maggio 2007 – Dipinto Murale di NITTI
NITTI e la moglie ANDREINA
ERNANI ANDREATTA
Chiavari 28 Dicembre 2014
Webmaster Carlo GATTI