USS WILLIAMSBURG
Una Nave, Una storia!
Un tempo si diceva:
“Ogni nave ha il proprio destino, come una persona, ed è scritto da qualche parte…”.
La nave (al maschile se militare, al femminile negli altri casi), nasce sullo scalo di costruzione, si muove sulla parabola dei sette mari, raggiunge il massimo splendore con la notorietà bellica o commerciale poi, con molta umiltà, restringe il suo raggio d’azione e infine, con la tristezza nel cuore, si mette in rotta per l’ultimo porto di destinazione. Ancora un sussulto arriva quando il suo fascino, sempre più rugoso e démodé, attira l’attenzione di un lugubre soggetto dello shipping: il demolitore navale, che promette di gestire il suo ultimo scorcio di vita nel modo più indolore. Nella fossa comune, infatti, il suo “corpo” è diviso in tante parti che saranno riciclate e torneranno a vivere e a navigare con altri nomi e sotto altre bandiere. Nel cimitero del cantiere, ultimo testimone della sua esistenza, restano i ricordi di una vita breve o lunga, scialba o gloriosa. Non c’è dubbio! All’ipotesi di una vita lunga e gloriosa è collegata la storia della USS WILLIAMSBURG che resiste al tempo da ben 80 anni, e ancora rifiuta le insistenti avances del demolitore, nell’attesa d’essere ancora una volta acquistata e rimessa in ordine, per riprendere il mare in quel punto della sua parabola esistenziale che si era fatalmente interrotta.
La USS Williamsburg fu varata nel 1930, venne sequestrata nel 1941 dalla Marina Militare e trasformata in nave da guerra, pattugliò per tutto la Seconda guerra mondiale le coste dell’Islanda.
Nel 1945, Truman fece ritornare la nave alla sua precedente struttura di yacht che divenne così la sua Casa Bianca navigante, sulla quale il Presidente disponeva di due pianoforti che amava suonare nella sua suîte e nella sala da pranzo. A bordo non mancavano le attrezzature necessarie per la pesca e le barche di servizio per le battute. Nel 1948, il Presidente Truman trascorse a bordo ben 17 weekends, e non mancarono le occasioni per ospitare famosi Capi di Stato.
A sinistra W.Churchil e Truman
Winston Churchill era particolarmente affezionato alla Williamsburg e nel 1952 si presentò a bordo con l’uniforme del Royal Yacht Squadroon. Tra gli altri illustri personaggi che firmarono il “Guest Book” di quel periodo si ricordano: Joseph Stalin, il Primo ministro inglese Clement Atlee, il Presidente del Messico Aleman, il Primo Ministro francese. Truman lo usò, inoltre, per le sue visite di Stato a Cuba, Portorico e alle Isole Vergini.
Quando negli anni ‘60, Truman ne decise la vendita, il suo successore Eisenhower, scelse per la Williamsburg una dignitosa vita come nave oceanografica. Nel 1972 fu trasformata in “ristorante galleggiante” a Filadelfia. Nei primi anni ’80, fu acquistata da un’Associazione che voleva trasformarla in Museo. Ma alla fine fu venduta al Cantiere Valdettaro di La Spezia (oggi scomparso), che aveva già curato il restauro dell’ «Istranka», lo yacht del maresciallo Tito e del «Pacha III» di Carolina di Monaco.. (come ci riferisce V.Zaccagnino)
La Williamsburg alle Grazie-Spezia
Oggi, la nave presidenziale americana, utilizzata dal 1945 al 1953 da Harry Truman e Dwight Eisenhower, è solidamente ormeggiata alle Grazie-La Spezia con un look dimesso e trasandato. Del suo glorioso passato è rimasto soltanto il nome e lo shape che guardano tuttora, con aria di sfida, il passaggio di tante sorelle più giovani alle quali vorrebbe raccontare la sua inimitabile storia.
A bordo della “Casa Bianca” navigante vennero prese importantissime decisioni politiche che ancora oggi fanno sentire il proprio peso:
– La politica mondiale dopo il lancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki
– L’esame dei risultati della Conferenza di Potsdam.
– La preparazione della Campagna presidenziale del 1948.
– La pianificazione della strategia americana durante la Guerra di Corea.
– La destituzione da comandante in capo in Corea del Generale Douglas MacArthur.
Ogni nave ha la sua storia, dicevamo, ma se la Williamsburg potesse parlare, forse potrebbe raccontarci di tanti e tanti segreti non ancora svelati dai nostri libri di storia.
Seguono gli interni della nave.
Carlo GATTI
Rapallo, 05.09.11