GENOVA – LA CASA DEL BOIA
Il porto antico, il cuore della città vecchia dove è nata la Serenissima Repubblica di Genova, spazia dal Mandraccio al Galata e nasconde molti segreti spesso sconosciuti agli stessi genovesi.
Dalle Calate Interne del Porto Vecchio, oggi chiamato Porto Antico, mille anni fa partivano i crociati per la Terrasanta dopo aver alloggiato nella retrostante COMMENDA di S. Giovanni in Pré. Da qui è passata la storia del capoluogo che dura da un millennio, ma questa Genova, “con quella faccia un po’ così…” conserva ancora la curiosa espressione di chi scopre facce sempre nuove, senza chiedersi se hanno una casa o una nave come casa.
Genova – Oltre alla simpatica nomea dei genovesi legata alla dubbia accoglienza, alla poca propensione nello spendere qualche soldino in più e al talento olimpionico per il mugugno, il genovese vive la sua quotidianità con eccessiva abitudine: come ogni difetto porta con sè i suoi rischi, uno fra tutti quello di arrivare a pensare che nel capoluogo ligure le visite guidate si esauriscano con la casa di Cristoforo Colombo, la Cattedrale di San Lorenzo o le Torri di Sant’Andrea.
Non è così. Un esempio: avete mai visitato la Casa del Boia a Genova? Conosciuta anche come Casa di Agrippa, è un edificio del centro storico risalente all’XI o al XII secolo, situato nel quartiere del Molo, all’estremità orientale di Piazza Cavour, proprio di fronte all’ex mercato del pesce.
Un’ottima idea per una visita guidata alternativa. Curiosi di visitarla? Il bello è che si può fare, grazie alla Compagnia Balestrieri del Mandraccio, che ha fatto della Casa del Boia la sua sede e che periodicamente organizza visite guidate. Dopo essere rimasta chiusa per un periodo a causa di lavori di ristrutturazione, ora la Casa del Boia è pronta ad accogliere i visitatori: eccezionalmente, la prima visita guidata è stata fissata per domenica 11 marzo 2018. Ne seguiranno altre.
Entrata della Casa del Boia, o casa di Agrippa
La freccia rossa indica l’esatta posizione un po’ anacronistica e surreale della Casa del Boia in Piazza Cavour sotto la “sopraelevata”. C’é un cumulo di pietre nella congestionata Genova di oggi che chiude a levante il Centro Storico più grande d’Europa, oltre il quale inizia la città moderna con corso Aurelio Saffi che sale e poi scende verso la Fiera del Mare.
Questo petit ensemble di rovine antiche, (indicato dalla freccia rossa nella foto sopra) é la cosiddetta Casa del Boia che tutti i rappresentanti istituzionali della città di Genova hanno inteso conservare nei secoli quale monito rivolto al passante affinché non perda la memoria dei tempi oscuri quando le parole: democrazia e giustizia avevano un significato che nel tempo si era allontanato a dismisura dagli ideali del mondo greco antico dove erano nate.
PIAZZA CAVOUR
Notare nel quadrato a destra in basso: la scritta Piazza Cavour in cui si trova la Casa del Boia a pochi metri dal porto. (carta P.Allodi 1855)
Dietro le “calate interne”, a destra nel disegno sopra, c’é piazza Cavour che, con la sua lunghissima storia, é uno dei più antichi siti di Genova. Dopo le Crociate, da qui prendevano il mare i condottieri delle flotte genovesi, e la consuetudine si protrasse sino alla metà del 1400. Un imponente corteo accompagnava l’ammiraglio dalla cattedrale di San Lorenzo al luogo d’imbarco, dove si congedava dai nobili e dagli anziani tra squilli di trombe, salve di bombarde e i suoni a distesa delle campane.
Le case di allora sorgevano sulla piazza – e di cui alcuni resti sono incorporati nelle costruzioni attuali – appartennero agli Embriaci, ai Mallone ed ai Castello. Nei secoli passati vi si tenne anche un mercato di erbe e verdure.
La CASA DEL BOIA è conosciuta anche come la CASA DI AGRIPPA. Risale infatti al ritrovamento, nel 1902, in un edificio attiguo, di un’iscrizione riferita a Marco Vipsanio Agrippa (63 a.C. – 12 a.C.), genero di Augusto, che ebbe un importante ruolo politico al tempo della transizione tra repubblica e impero. La scoperta avvenne quando, nel corso di lavori di ristrutturazione di un edificio medioevale adiacente alla Casa del Boia, vennero alla luce resti di una costruzione di epoca romana imperiale, datata al III secolo, con una pavimentazione in lastre di marmo, una delle quali riportava la dedica ad Agrippa, recuperate da un precedente edificio del I secolo d.C. ed oggi conservata nel museo archeologico nella villa Pallavicini di Pegli.
Busto di Marco Vipsiano Agrippa
Marco Vipsiano Agrippa é stato un politico, ammiraglio della flotta romana e architetto. Amico di Ottaviano il futuro imperatore Augusto, fu suo fedele collaboratore e anche suo genero. Agrippa fu artefice di molti trionfi militari di Ottaviano, il più considerevole dei quali fu la vittoria navale nella battaglia di Azio contro le forze di Marco Antonio e Cleopatra.
Sul frontone del Pantheon a Roma si legge: Marco Agrippa, figlio di Lucio, Console per la terza volta, edificò.
Nella foto sopra vediamo il frontone del PANTHEON di Roma sul quale l’imperatore Adriano (76 d.C.- 138 d.C.) volle ricordare l’architetto originario, e ripristinò l’iscrizione commemorativa di Agrippa “M. AGRIPPA L F COS TERTIUM FECIT”), in bronzo, quale oggi si vede: l’attuale è tuttavia una copia di fine Ottocento, al posto dell’antica scritta che fu depredata in una delle tante razzie.
Ma ora ritorniamo un po’ alla curiosa storia della CASA DEL BOIA.
Questa tradizione popolare derivava dal fatto che le esecuzioni avvenivano presso il vicino Molo Vecchio.
L’attuale edificio è solo una piccola porzione di quello originario, che si sviluppava su più piani e probabilmente si estendeva per tutta la larghezza della piazza, tra il camminamento delle mura delle Grazie e il duecentesco carcere della Malapaga, in cui erano rinchiusi i debitori insolventi. L’edificio è conosciuto soprattutto perché tradizionalmente era ritenuto l’abitazione di colui che eseguiva le pene capitali al tempo della Repubblica di Genova e per questo era detto comunemente Casa del Boia. La costruzione invece, più verosimilmente è medievale, dell’XII° sec. ed è ciò che rimane di un’abitazione civile, probabilmente appartenuta ad un pescatore, poiché la zona allora si trovava proprio a picco sul mare che era ove adesso si trova l’ex mercato del pesce. I genovesi conoscono questa costruzione come “Casa del Boia”, perché è certo che durante le vicissitudini della città dal XII° al XV° sec. le condanne capitali venivano eseguite proprio qui al molo e quindi la leggenda ci tramanda questo sito come l’alloggio del boia quando veniva chiamato a Genova da “fuori” per fare il suo lavoro.
Genova – Piazza Cavour, vicino al porto antico, c’ è un relitto di casa dell’XI secolo che viene chiamata la Casa del Boia. Nella foto é ripresa l’entrata. Il Ministero della Cultura l’ha data in concessione alla Compagnia dei Balestrieri del Mandraccio. Questo edificio si ritiene per tradizione popolare fosse la casa di chi eseguiva le pene capitali al tempo della Serenissima Repubblica di Genova.
Qui il boia trascorreva la notte prima dell’esecuzione capitale assieme ad un aiutante chiamato tirapiedi, perché una volta aperta la botola dell’impiccato aveva il compito di strattonarlo al fine di velocizzare lo strangolamento. Ecco perché il servitore fedele, ma senza autonomia si chiama ancora oggi tirapiedi.
Dopo un lungo periodo di abbandono, nel 1988 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali lo ha dato in concessione alla Compagnia Balestrieri del Mandraccio, che grazie a lavori di recupero architettonico, nel 1990 vi ha aperto la propria sede sociale, arredando l’interno in stile quattrocentesco ed allestendovi un’esposizione di armi, armature e costumi di epoca medioevale.
CONCLUSIONE
Concludiamo l’argomento prendendo in prestito dal sito di Miss Fletcher una foto emblematica….
Vi lasciamo al suo commento originale:
“Si dice che nel XI secolo fosse questo il luogo presso il quale il boia compiva le sue esecuzioni.
Forse è realtà o forse è leggenda, derivata dal fatto che, al Molo, realmente si compivano le esecuzioni.
Tuttavia, circostanza ancor più strana ed ammantata di mistero, nel palazzo di fronte, ad angolo tra Via del Molo e Piazza Cavour, all’ultimo piano, in prossimità di un terrazzino, nel muro, c’è una scultura, che potrete vedere soltanto salendo i gradini di Piazza Cavour e puntando lo sguardo oltre la Sopraelevata.
E’ una testa, proprio di fronte alla casa del Boia.
Svariate e differenti sono le interpretazioni in merito a questa inquietante scultura e io davvero non saprei dirvi quale sia veritiera, mi limito a riportarvele, così come le conosco.
Il Miscosi, noto studioso delle storie di Genova, sostiene si tratti della testa di Giano, altri raccontano che schizzavano fin lassù le teste mozzate dalla scure, altri ancora sostengono che proprio lì sia murata la testa del temibile boia. Non so proprio quale sia la verità ma, in ogni caso, la scultura ha un aspetto decisamente sinistro”.
GATTI CARLO
Rapallo, 18 Aprile 2018