CANCALE
BRETAGNE – FRANCIA
Il regno delle Ostriche
Saint Malo, CANCALE, Le Mont-Saint-Michel
Saint-Malo
Mont Saint Michel
Di Saint Malo, della sua storia e del suo fascino corsaro ce ne siamo già occupati. Di Mont Saint Michel se n’è occupato tutto il mondo intero per il suo fascino religioso… Ma oggi vogliamo ritornare da quelle parti con Ettore e Romina (nella foto) per calpestare quelle spiagge, per scoprire il fascino della marea smeralda che svela durante il suo riflusso un tappeto di ostriche davvero inedito, sorprendente, ma discreto e silenzioso come se la natura si divertisse a compiere una magia sotto i nostri occhi marinari, smaliziati ma confusi …
Questa è CANCALE: un’opera d’arte della natura che prima di affrontare l’immenso Atlantico ci saluta con le sue falaise, scogliere, calanche e brughiere dove qui finisce la terra: il Finisterre del turismo internazionale con la nomea di Capitale della pesca e degustazione delle ostriche.
CANCALE
Ile e Vilaine
“EBB TIDE” – Bassa Marea ( famosa canzone dei miei tempi…) –
Cancale, Port de la Houle
Cancale, lungo la costa, la Pointe du Grouin
“Arrivati a Cancale cerchiamo immediatamente le bancarelle che vendono ostriche. Ma non possiamo di certo non notare bellezza di questa pittoresca cittadina, dove la parola huîtres compare in ogni dove”.
Cancale è un piccolo borgo marinaro, dove l’attività principale sono gli allevamenti di ostriche. Tutto ruota intorno a questi molluschi, dalla vita locale al turismo.
La cittadina di Cancale offre molti scorci naturali, la passeggiata è costeggiata da un lato da piccoli locali, molto intimi, tutti in stile bretone. Mentre dal lato opposto c’è una vista meravigliosa sull’oceano. La mattina, quando la marea si ritira, è piacevole ammirare gli scafi delle barche poggiati sull’arenile in attesa di poter tornare presto a galleggiare. Stanno li, pazienti, inclinati, forse speranzosi di essere fotografati.
Stesso Mare, stessa Spiaggia… con l’alta e la bassa marea
CANCALE
LE SPETTACOLARI
MAREE E LE OSTRICHE
Cancale, rinomata per la produzione di ostriche, si trova in Bretagna, nel dipartimento di Ile-et-Vilaine. La sua vicinanza a Mont Saint Michel e alla baia di Saint Malò la favorisce non poco e la rende un posto molto speciale, tappa obbligata per chi ama il turismo lento e i prodotti autoctoni.
Quando il mare si ritrae ecco affiorare le coltivazioni di ostriche
I trattori usati sotto come in un campo di grano
I pecherecci anfibi – Unici al mondo
Trasporto delle sacche contenenti le ostriche che devono raggiungere le giuste misure
LA DEGUSTAZIONE DELLE OSTRICHE
Le ostriche in vendita
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Ostriche pronte per essere consumate
“se sei in zona devi assolutamente andare al porto di Cancale a mangiare le ostriche”… col suo vino preferito: Chablis…
Le ostriche, quelle più grosse, a soli 6 euro la dozzina
No comment!
Vediamola da vicino:
Prima Curiosità
Le Perle : come si formano
Le Perle sono dei Gioielli della natura che si formano e crescono dentro un mollusco, anche quelle cosidette coltivate crescono pero sempre dentro un mollusco in maniera del tutto naturale. Possono formarsi in qualsiasi tipo di mollusco anche se generalmente si parla soprattutto di Ostriche. La nascita della Perla e’ un processo particolarissimo, praticamente si tratta di un corpo estraneo, come ad esempio un granellino finissimo di sabbia, un minuscolo parassita o un pezzetto di conchiglia marina che entrando nel soffice mantello interno del mollusco fa’ in modo che questo per protegersi cominci a secernere una sostanza cristallina liscia e dura chiamata Madreperla che comincia ad intrappolarlo formando vari strati intorno ad esso. Per la formazione completa di una Perla di media dimensione sono necessari dai 5 o 6 anni. Di fatto in questo procedimento se cominciato in maniera naturale non e’ possibile manipolare la forma o dimensione della Perla che verra formandosi naturalmente. Questo fa si che le Perle siano tutte uniche nella forma e nel colore e luminosita’ rendendo ogni Collana di Perle, Orecchino di Perle, Anello di Perle o quant ‘altro qualcosa di eccezionale.
Quando parliamo di Perle Coltivate e’ l’ uomo che inserisce questo minuscolo corpo estraneo dentro il mantello del mollusco, dopo di che e’ il mollusco stesso che si occupa di tutto il processo di formazione della Perla. In questo caso pero l’ uomo puo fare in modo di ottenere delle forme particolari semplicemente introduciendo il corpo estraneo, ad esempio un pezzetto di mollusco o conchiglia, della forma che vuole ottenere. I pionieri nella coltivazione delle Perle sono stati i giapponesi che ne cominciarono la coltivazione intorno alla fine dell’ ottocento.
Negli allevamenti di Perle, i molluschi vengono tenuti insieme mediante delle corde verticali ed immersi a pochi metri di profondita’.
C’è una seconda curiosità storico-culturale da approfondire …
Ci facciamo aiutare da WIKIPEDIA:
LA LINGUA BRETONE
Il bretone è una lingua brittonica parlata da circa 207.000 persone nella regione della Bretagna.
Essa appartiene al gruppo delle lingue celtiche brittoniche e legata alla lingua cornica (Cornovaglia) e gallese, lingue parlate nel Regno Unito.
Secondo un sondaggio realizzato dal giornalista bretone Fañch Broudig, il bretone annovera 172.000 locutori attivi all’interno dei cinque dipartimenti della Bretagna storica, i quali costituiscono il 5% della popolazione bretone (l’autore precisa come solamente 35.000 persone parlino il bretone quotidianamente).
Dopo un calo dagli oltre 1 milione di parlanti verso il 1950 ai circa 200.000 nel primo decennio del XXI secolo, il bretone è stato classificato come “seriamente a rischio” dall’UNESCO nell’Atlante delle lingue del mondo in pericolo[4]. Tuttavia, il numero di bambini educati in classi bilingui è aumentato del 48% tra il 2005 e il 2013, passando da 10.397 (l’1,24% di tutti gli alunni della Bretagna) a 15.338 (l’1,70%).
Storia
Il bretone è una lingua celtica brittonica, la quale presenta similitudini con il gallese e la lingua cornica. La sua diffusione in Bretagna si ha a partire dalla storia antica e una maggiore diffusione è constatata attorno al V secolo, in seguito alle migrazioni di popolazioni bretoni verso la penisola armoricana.
Il bretone risulta essere distinto secondo le tre epoche storiche:
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Il bretone antico, dal V al IX secolo
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Il bretone medio, dal XII al XVI secolo
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Il bretone moderno, dal XVII secolo alla contemporaneità
La lingua è maggiormente parlata nel sud della penisola bretone, in un’area che si estende da Saint-Brieuc a Guérande.
Antichità
Durante il periodo imperiale romano, il brittonico, da cui deriverà il bretone, era parlato nella provincia romana di Bretagna, a sud dei monti Pennini fino al corso del Clyde (fiume di Glasgow). In questa regione, il latino non aveva infatti sostituito la lingua vernacolare.
In questa fase del bretone, scrivono poeti quali Aneirin e Taliesin nei regni britannici situati a sud della Scozia attuale. Nel XIX secolo, in Francia, si definisce questa lingua brittonica, al fine di distinguerla con il bretone armoricano.
In seguito al declino dell’Impero Romano d’Occidente, alcune comunità romano-bretoni emigrarono verso la penisola Armoricana fino a giungere alla Bretagna insulare, l’attuale Gran Bretagna, soprattutto nelle zone del Devon e della Cornovaglia.
Alcuni storici, come Léon Fleuriot, nella sua opera Le origini della Bretagna: l’emigrazione (1980), basandosi sugli scritti di Cesare e di Tacito, sostiene la similitudine alla lingua gallese. Egli sostiene inoltre che ciò spiegherebbe il motivo per cui il dialetto della zona di Vannes si differenzi dal bretone parlato in altre zone della penisola, in quanto presenta l’accento sulle ultime sillabe, anziché sulla penultima.
Pierre Le Roux, tramite la sua opera Atlas linguistique de basse-Bretagne, illustra le principali differenze tra le lingue brittoniche:
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Il bretone parlato in Cornovaglia, Léone Trégor, come il gallese sono accentati sulla penultima sillaba
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L’irlandese arcaico, è accentato sulla prima sillaba
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Il gallese, è accentato sulla terzultima sillaba, l’iniziale o la finale
Veneti
I Veneti del Morbihan costituiscono un popolo gallo che, durante il I secolo a.C., si stanziarono nell’attuale dipartimento del Morbihan e diedero il proprio nome ad alcuni villaggi quali l’attuale Vannes (Gwened in bretone).
Di Vannes, Cesare scrive nel De bello gallico:
«I Veneti sono il popolo che, lungo tutta la costa marittima, gode di maggior prestigio in assoluto, sia perché possiedono molte navi, con le quali, di solito, fanno rotta verso la Britannia, sia in quanto nella scienza e pratica della navigazione superano tutti gli altri, sia ancora perché, in quel mare molto tempestoso e aperto, pochi sono i porti della costa e tutti sottoposti al loro controllo, per cui quasi tutti i naviganti abituali di quelle acque versano loro tributi..»
(Giulio Cesare: de bello Gallico, III, 8)
Per avere un’dea delle differenze:
“Parole d’uso corrente:
Francese |
Bretone |
Pronuncia |
Lingua cornica |
Gallese |
Italiano |
terre |
douar |
ˈduːar |
dor |
daear |
terra |
ciel |
oabl |
ˈwɑːpl |
ebron |
wybren |
cielo |
eau |
dour |
ˈduːr |
dowr |
dŵr |
acqua |
feu |
tan |
ˈtɑ̃ːn |
tan |
tân |
fuoco |
homme |
den |
ˈdẽːn |
den |
dyn |
uomo |
femme |
maouez |
ˈmɔwəs |
ben(yn) |
benyw |
donna |
manger |
debriñ |
ˈdeːbrĩ |
dybri |
bwyta |
mangiare |
boire |
evañ |
ˈeːvɑ̃ |
eva |
yfed |
bere |
grand |
bras |
brɑːs |
bras |
mawr |
grande |
petit |
bihan |
ˈbiːɑ̃n |
byghan |
bychan |
piccolo |
nuit |
noz |
ˈnoːs |
nos |
nôs |
notte |
jour |
deiz |
ˈdɛjs ~ ˈde |
dydh |
dydd |
giorno |
Segnaletica bilingue a Quimper/Kemper. Da notare l’uso della parola ti che in bretone significa “casa” e viene usata in senso figurato sia per stazione di polizia che per ufficio turistico, con la variante da bep lec’h che significa tutte le direzioni.
Bretone |
Italiano |
degemer mat |
benvenuti |
deuet mat oc’h |
sei benvenuto |
Breizh |
Bretagna |
brezhoneg |
Bretone (lingua) |
ti, “ty” |
casa |
ti-kêr |
municipio |
kreiz-kêr |
centro della città |
da bep lec’h |
tutte le direzioni |
skol |
scuola |
skol-veur |
università |
bagad |
banda di cornamuse (solo nel Bretone moderno) |
fest-noz |
lett. “festa di sera” anche fest deiz “festa di giorno” |
kenavo |
arrivederci |
krampouezh |
crêpe (una crêpe = ur grampouezhenn) |
chistr |
sidro di mele |
chouchen |
idromele |
war vor atao |
sempre verso il mare |
Kembre |
Galles |
Bro Saoz |
Inghilterra (litt. paese dei Sassoni) |
Bro C’hall |
Francia (litt. paesi dei Galli) |
Iwerzhon |
Irlanda |
Unan, daou/div, tri/teir, pevar/peder, pemp, c’hwec’h, seizh, eizh, nav, dek |
1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 |
Unnek, daouzek, trizek, pevarzek, pemzek, c’hwezek, seitek, triwec’h/eitek, naontek, ugent |
11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18 (3×6), 19, 20 |
Tregont, daou-ugent, hanter-kant, tri-ugent, dek ha tri-ugent, pevar-ugent, dek ha pevar-ugent, triwec’h ha pevar-ugent |
30, 40 (2×20), 50, 60 (3×20), 70 (10+60), 80 (4×20), 90 (10+80), 98 (3×6+4×20) |
di Carlo GATTI
SAINT MALO – UNO SCOGLIO, UNA STORIA
https://www.marenostrumrapallo.it/saint-malo-uno-scoglio-una-storia/
di Carlo GATTI
Rapallo, Martedì 11 Marzo 2025