Volo di cicogne sullo Stretto di Messina
(Album fotografico)
LE SPLENDIDE CICOGNE BIANCHE SONO TORNATE
A VOLARE NEI NOSTRI CIELI
di Manuela Campanelli
Progetti di reintroduzione della specie avviati con successo nella nostra Penisola hanno permesso di ristabilire la rotta italiana di questi uccelli migratori.
Le Cicogne bianche hanno ricominciato a riprodursi in Italia riappropriandosi di un passato lontano che le vedeva presenti nelle nostre terre. E se questa buona notizia oggi può essere data il merito va senz’altro a una lunga storia di passione e di professionalità per questa specie, iniziata nel 1985 dal Centro cicogne e anatidi di Racconigi in provincia di Cuneo che – grazie alla collaborazione con la Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU) -, è stato il primo ad adoperarsi per riportare questi volatili a nidificare nella nostra Penisola. Di seguito si è attivato il Centro di Fagagna dell’Oasis dei Quadris in provincia di Udine e a ruota il Centro Cicogna Bianca di Goito del Parco del Mincio in provincia di Mantova. In ognuna di queste zone diverse cicogne selvatiche erano state avvistare e alcune avevano tentato pure di costruire il nido. Segno che il territorio era loro congeniale. Perché allora non avviare dei progetti scientifici per consolidarne la presenza? E così è stato.
Una questione di metodo
L’approccio seguito per incentivarne il legame con il territorio è stato sempre lo stesso e prevedeva un certo numero di esemplari stanziali, acquistati presso centri svizzeri, che giunti a maturità riproduttiva, e dopo la prima covata, venivano lasciati liberi di migrare. Con le nuove nascite si sono formati gruppi sufficientemente numerosi che, attraverso il flusso migratorio, sono stati in grado di creare anche un minimo di aggregazione di capi selvatici e quindi un ripopolamento della zona. E i risultati non si sono fatti attendere: ben 272 giovani cicogne sono per esempio nati in libertà dal 1997 a oggi lungo il Mincio e giusto l’anno scorso si sono involati 43 piccoli da 15 nidi incrementando di un quinto le nascite in Lombardia che nel 2017 sono dato alla luce 214 volatili provenienti da 96 nidi.
Un virtuoso via vai
La loro vita senza confini li porterà a partire da qui per mete molto lontane, a incontrare altre cicogne selvatiche per mettere su famiglia o a restare nei vari Centri di reintroduzione svolgendo l’importante funzione di richiamo per altri esemplari che transitano nei cieli italiani durante la migrazione primaverile. La Pianura Padana e le zone umide del Nord stanno tornando a essere un punto di riferimento per loro. Qui trovano infatti ancora cibo in abbondanza. I lombrichi, come i molluschi, gli insetti, gli anfibi, i rettili e i piccoli mammiferi che cacciano camminando, consentono di allevare la prole senza alcuna alimentazione artificiale e di raggiungere un successo riproduttivo, vale a dire un rapporto tra il numero di cicogne nate e il numero di quelle che raggiungono il volo, molto alto.
Dal Nord al Sud Italia
Tirando le somme, le coppie di cicogne presenti nel nostro Paese sono arrivate a essere 350, alcune formate da esemplari rilasciati dai centri di reintroduzione, altre completamente selvatiche e altre ancora miste, cioè composte da un individuo selvatico e da uno rilasciato dai centri. E se la ricolonizzazione della specie è iniziata dall’Italia del Nord, e precisamente da Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, il Sud si difende bene. La Cicogna bianca ha ripreso infatti a nidificare con successo anche in Calabria e in Sicilia negli ultimi quindici anni, aiutata anche da Enel che ha predisposto piattaforme artificiali sui tralicci dell’energia elettrica per favorirne la riproduzione ed evitare episodi di folgorazione. Grazie a tutti questi contributi, si può pertanto ben dire che la sua presenza nell’Europa occidentale è stata via via recuperata. Le popolazioni di Cicogne bianche sono infatti due: quella occidentale, che nidifica in Marocco, Algeria, Tunisia, Portogallo, Spagna, Alsazia, Germania dell’Ovest – e ora anche in Italia – e migra in parte attraverso lo stretto di Gibilterra e in parte attraverso lo stretto di Messina nell’Africa occidentale a sud del Sahara. Una rotta, questa, senz’altro più decimata in confronto a quella orientale, che nidifica in Germania orientale, Paesi dell’est, penisola balcanica, e passa lo stretto del Bosforo per raggiungere il Corno d’Africa, la Rifà Valles e l’Africa meridionale e che ancora sopravvive bene perché non è gravata da una significativa mortalità legata allo sversamento e alla caccia.
Una specie ancora tutelata
Una domanda stuzzica tuttavia ancora la nostra curiosità. Perché le Cicogne bianche sono diminuire drasticamente nel tempo fino a estinguersi in ampie zone europee, nonostante siano volatili eclettici e opportunisti, si adattino cioè con facilità a diversi ambienti e s’inseriscano in variegati ambiti senza scendere in conflitto con altre specie? Fattori determinanti sono senz’altro la folgorazione determinata dalle linee di alta tensione e la caccia. Le Cicogne bianche incontrano spesso i fucili lungo la rotta migratoria che le porta a svernare in Africa dove tra l’altro non trovano più cibo a sufficienza per la trasformazione di steppe e savane in coltivazioni trattate con pesticidi. Gli esemplari sopravvissuti, nella migrazione primaverile di ritorno, giungono pertanto nelle zone di nidificazione decimati e in condizioni fisiche non ottimali per iniziare la fatica della riproduzione.
Frasi per occhielli e boxini
Il Parco del Mincio ha consentito l’incremento di quasi 300 unità dal 1997, cioè dall’avvio del progetto di reintroduzione: 16 piccoli sono nati in provincia di Brescia e a Ravenna da cicogne liberate da questo Centro.
La Cicogna bianca è un patrimonio di tutti, tutelato in Europa dalle direttive emanate per conservazione delle specie selvatiche a rischio.
Due cicogne si sono conosciute in ritardo. Non portavano anelli ed erano presumibilmente selvatiche. Lei era arrivata nel nostro Paese a marzo, lui il 20 maggio. Hanno provato ad avere dei piccoli ma senza successo. Sono rimasti però insieme nelle nostre terre fino a ottobre poi – sempre insieme – hanno iniziato a migrare.
Una cicogna era nata da un nido costruito su un albero esterno del bosco Bertone nel Parco del Mincio. Era il 2006. E dopo tre anni è tornata nello stesso posto nel 2009, 2010, 2012, 2016 e 2017 per riprodursi. Quando non era qui, è stata vista volare – libera e felice – in diverse località sia Italia e sia altrove in Europa.
ALBUM FOTOGRAFICO
Foto di Marco Benedetti
Foto di Marco Benedetti
Foto di Michele Manara
Foto di Fabrizio Pasolini
Foto di Fabrizio Pasolini
Foto di Francesco Severi
Per gentile concessione a scopo divulgativo!
Un coppia di attori famosi…