GENOVA SVELA UNA ANTICA ARENA

 

Gli scavi, iniziati nel 1992 e proseguiti fino al 1996, hanno portato alla luce, oltre a numerose strutture medievali, anche una serie di muri e fondamenta più antiche che suggeriscono la presenza di un anfiteatro di epoca romana.

 

La freccia nella mappa di Genova, indica la zona dei Giardini Luzzati

 

Genova, sempre attenta al proprio patrimonio storico, ha una nuova perla archeologica da mostrare ai suoi visitatori dei Giardini Luzzati, proiettati nel cuore del centro storico.

Su questa zona, ormai da molti anni, sono puntati i riflettori di molti studiosi attirati da crescenti scoperte, evidenze, reperti e rinvenimenti archeologici che destano sorpresa, curiosità e desiderio di approfondire sempre di più la storia di Genova “romana”!

Vista d’insieme dei Giardini Luzzati  Genova

Immagini della zona oggi

Oggi, l’area è accessibile in parte al pubblico, offerto per alcuni giorni con visite guidate. L’apertura vuole anche promuovere attività culturali in questa zona e favorire la conoscenza del patrimonio nascosto sotto i nostri piedi.

 

UNA PASSEGGIATA TRA I REPERTI ARCHEOLOGICI

 

La ricostruzione digitale del reperto archeologico mostra approssimativamente l’estensione dell’anfiteatro.

 

La disposizione del sito

Muri, fondamenta e, particolarmente, una cinta muraria ellittica che presenta queste misure:

Lunghezza: circa 70 mt.

Larghezza: 40 mt.

Tale scenario architettonico, insieme ad altri interessanti ritrovamenti di resti edilizi limitrofi, sarebbe indicativo di un’area destinata a funzioni pubbliche. Gli archeologi ipotizzano la presenza di un anfiteatro.

L’ampiezza dell’area interessata, circa 5.200 metri quadrati, evidenzia l’importanza e l’estensione del sito romano in questa zona. Ancora oggi, sotto attenta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia della Liguria, l’area è oggetto di continuità di scavi e studi che potrebbero portare a nuove scoperte e a una migliore comprensione di questo sito.

 

Alla base del muro una serie di buche per pali poste ad intervalli regolari databile al I secolo d.C.

Sono anche emerse tracce di strutture di periodi successivi, come se si fosse realizzata, nel corso dei secoli, una trasformazione da spazio pubblico Romano ad un altro con nuove funzioni nel Medioevo e oltre.

 

Muro rettilineo (30 metri); l’intonaco sul lato esterno rivela un tipo di rivestimento per cisterne e vasche, e su un lato mostra le tracce di un fossato. I materiali lo datano tra: I.aC – I.dC.

 

Ci sono poi le 13 cisterne e cantine, con le pareti intonacate e altre strutture medievali. Si arriva quindi   alla prima distruzione della zona causata dai bombardamenti del Re Sole nel 1684, per finire con quelli della Seconda guerra mondiale.

 

Alla canalizzazione delle acque di epoca romana, sarebbe seguita (nel I secolo) la costruzione dell’anfiteatro. L’edificio sarebbe stato utilizzato per un paio di secoli, fino a quando l’area fu soggetta a impaludamento.

Questa scoperta aggiunge un altro tassello al mosaico del passato di Genova, invitando alla riflessione sull’importanza di preservare il nostro patrimonio archeologico e di approfondire le nostre conoscenze storiche.

 

LA PORTUALITA’ DI GENOVA IN EPOCA ROMANA FU UN POLO ATTRATTIVO DI PRIMARIA GRANDEZZZA COMMERCIALE

 

Immagine tratta da “GENOVA ROMANA”

di Marco Milanese

Genova, oltre ad essere un fiorente centro urbano dell’epoca, era anche un vivace porto di primaria importanza.

 

Il Porto di Genova, come fulcro dell’economia romana all’epoca di Vipsiano Agrippa, (il più grande Ammiraglio della storia di Roma) del quale è accertata la sua presenza a Genova, aveva un’enorme importanza strategica, non solo per il controllo militare del Nord Tirreno, ma anche come scalo d’imbarco e sbarco di prodotti commerciali.

 

Nave oneraria romana-Museo di Albenga

L’intensa attività portuale, fondamentale per la sopravvivenza e la prosperità della città, era strettamente legata alla navigazione delle navi onerarie che viaggiavano lungo tutto il Mar Tirreno cariche di merci come vino, olio, il famoso garum, e molte altre derrate alimentari. 

 

Poggi G. ci spiega:

Quanto alla qualità del vino, Marziale (III. 82) dice che i Liguri bevevano vino buono, e davano ai convitati il vino ligustico, che era sgradevole perchè sapeva di pece. Forse lo dettero a lui in ricambio della sua maldicenza, ma Plinio certifica che Genova teneva la palma del buon vino in Liguria (IV 8 7), e basta ricordare i vini squisiti di Coronata e di Quarto per convincersene. Un altro articolo di esportazione era l’uva secca che, secondo Plinio, veniva fasciata in giunchi e riposta in botti sigillate con gesso (XV 18 4).

 

La vita quotidiana, con i suoi aspetti sia laboriosi che di divertimento era strettamente legata alla portualità.

Questo intenso traffico marittimo rendeva il porto di Genova un punto di incontro per i marinai di diverse provenienze e culture, un vero “crogiuolo” di persone e di idee, dove le diverse tradizioni si mescolavano e si scambiavano.

Oggi, possiamo soltanto immaginare l’emozione e la meraviglia di quei marinai stranieri che, approdando a Genova per la prima volta, vedevano stagliarsi verso il cielo un anfiteatro panoramico sulla collinetta di Sarzano che era pronto ad accoglierli simulando un fraterno abbraccio con la sua forma ellittica, per offrire loro una pausa di pace e divertimento dopo tanti affanni patiti nelle burrasche di mare.

Questa connessione tra l’anfiteatro, il porto e la vita di Genova nel periodo romano offre uno spaccato più completo e dinamico di questa parte di storia della città. La scoperta archeologica ci porta a immaginare la vita sociale e culturale di Genova nell’antichità, andando oltre le semplici tracce materiali.

 

MUSEO DELLA NAVE ROMANA DI ALBENGA

 

Diversamente dagli alimenti solidi, come il grano, il trasporto delle derrate liquide o semiliquide come il vino, l’olio e le salse di pesce (garum), era affidato a contenitori in terracotta, in particolare alle anfore (dal termine greco amphìphèro, porto da entrambe le parti, riferito alle due anse dei contenitori). Questo genere di recipienti rappresentava il mezzo più efficace per garantire la conservazione e la spedizione di grandi quantitativi di merci per via marittima o fluviale.

I numerosi relitti di navi onerarie ritrovati ancora colme di anfore nel Mar Ligure testimoniano la presenza di un intenso traffico navale, se si pensa che soltanto il Porto artificiale (ad esagono) di TRAIANO a Roma, con i suoi immensi magazzini ancora visibili, poteva ospitare oltre 500 “carrette dei mari ante litteram…”

Sulle rotte trafficate del Mar Tirreno, queste imbarcazioni trovavano pochi ridossi dove “nascondersi” dalle burrasche. Navigavano solo nei mesi ritenuti meno pericolosi, ma come sanno i marinai di ogni epoca: Il mare è amico solo di chi lo rispetta e lo teme… anche nei periodi di tempo buono assicurato.

 

Ma ora, per concludere, ritorniamo al tema principale di questo viaggio nella romanità

 

COS’ERA E COSA RAPPRESENTAVA UN ANFITEATRO ROMANO?

 

Un anfiteatro romano, in poche parole, era un’arena ellittica progettata per ospitare grandi eventi pubblici. 

Differente dal teatro, che aveva una forma semicircolare, l’anfiteatro si sviluppa su una struttura ellittica concepita per permettere a un gran numero di spettatori di assistere a spettacoli di ogni genere. 

Gli anfiteatri erano luoghi di intrattenimento e spesso servivano per giochi di gladiatori, lotte tra animali selvatici (venationes), esecuzioni pubbliche e altre forme di spettacolo, che erano molto popolari nel mondo romano.

L’organizzazione di questi eventi portava un notevole flusso economico. La grande partecipazione di pubblico ne testimoniava l’importanza nel tessuto sociale dell’epoca.

La capacità di un anfiteatro romano variava a seconda delle dimensioni della città.  Questi luoghi erano spesso in un’area centrale, dove la comunità si riuniva regolarmente per condividere uno spettacolo e momenti di intrattenimento in un’unica esperienza in una grande aggregazione sociale.

Secondo Plinio il Vecchio l’anfiteatro sarebbe nato nel 53 o nel 52 a.C. a Roma: per onorare la memoria del padre defunto, Scribonio Curione, fa costruire due teatri in legno orientati in direzioni opposte e tangenti tra loro, montati su perni ruotanti; per tutta la mattinata essi rimasero separati e ospitarono rappresentazioni teatrali che non si disturbarono a vicenda. Il pomeriggio, per i combattimenti gladiatori, i due teatri girarono su se stessi fino ad allineare le loro fronti, in modo che i due emicicli formarono un anfiteatro (Naturalis Historia, 36.116-120).

In realtà, precedentemente a questo periodo, era già stato realizzato uno tra i più antichi edifici stabili per spettacoli gladiatori: l’anfiteatro di Pompei. Esso venne offerto alla città dai duoviri quinquennales C. Quinctius Valgus e M. Porcius nel 70 o nel 65 a.C., ricordati dalle iscrizioni rinvenute in prossimità degli ingressi, in una zona a sud-est della città a ridosso delle mura urbane.

 

L’ANFITEATRO DI LUNI E QUELLO “IPOTETICO” DI GENOVA SAREBBERO COEVI: II Secolo a.C.

 

 

ANFITEATRO di LUNI:

Asse Maggiore=88,5 mt.

Asse minore=70,2 mt.

Numero di spettatori=7.000 spettatori

L’ANFITEATRO (ipotetico) di GENIOVA avrebbe avuto dimensioni leggermente inferiori, come abbiamo già visto.

Da incompetente, non so dire se il confronto tra i due manufatti sia pertinente, tuttavia credo che nell’attesa di futuri riscontri certi, esso possa “regalare” ai lettori un’idea più “ravvicinata” della scoperta. Perdonatemi l’azzardo!

 

Proponiamo al lettore alcuni approfondimenti sull’argomento che riteniamo interessanti.

 

LISTA DI ANFITEATRI ROMANI

IN ITALIA

https://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_anfiteatri_romani

 

GENOVA QUOTIDIANA

Ferdinando Bonora

https://genovaquotidiana.com/2016/09/24/genova-romana-visite-guidate-dellanfiteatro-oggi-fino-alle-24-e-domani-ai-giardini-luzzati/

 

YOUTUBE

L’ANFITEATRO ROMANO AI GIARDINI LUZZATI

https://www.youtube.com/watch?v=a6t8vfVLinE

 

 

GENOVA ROMANA IMPERIALE

Filippo Giunta

http://www.giuntafilippo.it/genova-2/03-genova-romana-indice/03-genova-romana/

 

 

GENOVA – LA CASA DEL BOIA

CARLO GATTI

 Conosciuta anche come la

CASA DI VIPSIANO AGRIPPA

https://www.marenostrumrapallo.it/boia/

 

 

Carlo GATTI

 

Rapallo, 13 gennaio 2025