PESCATE QUATTRO ANFORE DI EPOCA ROMANA
CACCIA AL RELITTO
La notizia del ritrovamento del relitto di una nave romana a SUD del promontorio di Portofino, risale al 26 maggio 2016.
Il faro di Portofino
– Le anfore del relitto di PORTOFINO sono databili tra il II e il I secolo a.C. e, vista la loro grandezza, da subito si era ipotizzato che facessero parte di un carico cospicuo caricato su di una nave piuttosto grande. I primi reperti, ancora dotati di bolli e sigle, indicano con esattezza la loro provenienza, la fornace e lo schiavo che le ha realizzate e cosa contenevano.
– Il relitto della nave romana trasportava le anfore da vino del generale Lucio Domizio Enobarbo.
I pescatori di Santa Margherita Ligure
Si può solo immaginare l’espressione di meraviglia di Gianni Paccagnella, comandante del peschereccio IMPAVIDO quando, durante una battuta di pesca ai gamberoni su un fondale di 700 metri, la sua rete, porta alla luce quattro anfore romane che sono ancora in grado di rivelare preziose informazioni sulla storia dei trasporti navali di Roma Antica.
Da esperto uomo di mare, Gianni sa qual’è il suo dovere civico: mettere la prora verso l’imboccatura del porto di Santa Margherita Ligure per denunciare il ritrovamento dei reperti alla Capitaneria di Porto di Santa Margherita Ligure.
Anche la posizione del relitto rimarrà un segreto da condividere soltanto con l’Autorità Marittima che sa come agire contro i “cacciatori di tesori sommersi” noti per numerosi episodi di sciacallaggio.
Iniziava da quel momento l’iter burocratico di rito. Veniva quindi informata la competente Soprintendenza che, a seguito di una prima analisi dei reperti, disponeva la custodia delle anfore presso i laboratori dell’Area Marina Protetta di Portofino, al fine di provvedere alle necessarie e preliminari operazioni conservative.
Tuttavia era necessario stabilire la posizione esatta del relitto scoperto dall’Impavido ricostruendo un tracciato lungo una decina di miglia.
Per risolvere questo problema, la stessa Soprintendenza si rivolgeva all’ing. Guido Gay, il maggiore esperto in materia il quale, usufruendo dei dati nautici forniti dal comandante Paccagnella, riusciva a localizzare una possibile traccia compatibile con l’obiettivo ricercato.
L’Ing. Guido Gay col suo ROV PLUTO PALLA
Successivamente, con l’ausilio del ROV Pluto Palla, innovativo veicolo subacqueo filo-guidato di produzione Gay Marine, veniva localizzato il cumulo di anfore depositato su un fondale di 720 metri di profondità: si trattava quindi dell’inequivocabile testimonianza del naufragio avvenuto, secondo gli esperti della Soprintendenza, tra il II e il I secolo a.C.
Si tratta di una delle tante e discusse Tabella Dressel della descrizione tipologica e cronologica delle anfore recuperate lungo i litorali francesi; l’autore è un appassionato archeologo oltre che un ottimo sommozzatore.
ACADEMIA.edu
L’archeologia subacquea in Liguria: recenti esperienze di ricerca e valorizzazione (2014-2016)
Simon Luca Trigona
https://library.oapen.org/bitstream/id/144061ae-b019-429e-9eb9-390156264b56/14778.pdf
COMUNICAZIONE DEL COMUNE
12 giugno 2016
Redazione
La comunicazione del ritrovamento del relitto al largo di Portofino fu data dal sindaco Paolo Donadoni (terzo da destra) nella Sala Consiliare del municipio di Santa Margherita Ligure. Per l’occasione parteciparono:
Vincenzo Tiné, Soprintendenza Archeologica belle arti e paesaggio della Liguria: presentazione
Elisa Petrosino, Circomare Santa Margherita Ligure: il recupero delle anfore e l’ordinanza di tutela
Guido Gay, GayMarine S.r.l.: la ricerca strumentale in altofondale e la scoperta del relitto
Simon Luca Trigona, Soprintendenza Archeologica belle arti e paesaggio della Liguria: la nave e il suo carico
Michele Corrado, presidente Area Marina Protetta Portofino: conclusioni
Queste furono le prime comunicazioni ufficiali:
“Sono anfore che riportano dei bolli, cioe’ delle
sigle che indicano con esattezza la loro provenienza, la fornace e lo schiavo che le ha realizzate e cosa contenevano.
Provengono dalla Campania settentrionale. Sono le prime rinvenute in Liguria con queste caratteristiche”, ha spiegato Simon Luca Trigona della Soprintendenza archeologica della Liguria durante la presentazione dei reperti avvenuta in Comune a Santa Margherita.
“Vista la grandezza e la loro forgia e’ possibile – ha detto Trigona, che facciano parte di un grosso carico. Quindi anche il relitto che le trasportava doveva essere di grandi dimensioni. Lo cercheremo e spero di trovarlo entro la fine dell’estate”.
Le anfore, terminati gli approfondimenti, resteranno a Santa Margherita Ligure, al neonato Museo del Mare.
Più di 2 mila anfore romane: il tesoro sommerso del Tigullio
La nave affondata trasportava vino dalla Toscana alla Gallia
YouTube
https://www.genova24.it/2016/10/piu-2-mila-anfore-romane-tesoro-sommerso-del-tigullio-168173/
YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=QDYyvto1Qfk
ARCHEOLOGIA MARINA
IL SECOLO XIX
30 Ottobre 2024 alle 10:50
Via ai lavori sul relitto romano, area off limits davanti a Portofino.
Iniziato l’intervento di scavo e messa in sicurezza dell’antica imbarcazione scoperta sui fondali. A bordo decine di anfore. L’obiettivo di rendere il ritrovamento un’attrazione per il turismo subacqueo
EDOARDO MEOLI
L’ESPERIENZA DELLA NAVE ONERARIA
DI ALBENGA
COEVA DELLA RECENTE SCOPERTA DI PORTOFINO
Da questi dati, osservati, il relitto potrebbe essere simile e coevo della nave romana di Albenga del quale abbiamo già scritto e riportiamo, per pura informazione, il LINK di quella ricerca la quale potrebbe essere utile per capire il contesto archeo-scientifico in cui si muovono gli scienziati di questa affascinante materia.
Nino Lamboglia (nella foto) è considerato il padre dell’archeologia stratigrafica e di quella subacquea, nel 1958 fondò il Centro sperimentale di archeologia marina, invitò studiosi da tutto il mondo, organizzò congressi e seminari e lavorò alla carta archeologica dei fondali, seguendo poi, tutti i ritrovamenti subacquei, dell’intera costa italiana.
MUSEO NAVALE ROMANO
ALBENGA
LA CITTA’ DELLE 100 TORRI
Relitto di Albenga – Nave oneraria Romana del I-II Secolo a.C.
La nave romana di Albenga era lunga 40 metri e poteva trasportare 10.000 Anfore (ctr)
https://www.marenostrumrapallo.it/museo-navale-romano-albenga-la-citta-delle-100-torri/
di Carlo GATTI
Carlo GATTI
Rapallo, 6 Gennaio 2025