LA VOCE DEL MARE

Maria e Giovanni erano stati sordi alla vita.

Il loro percorso fu punteggiato da coincidenze, segnali, che avevano tenacemente ignorato, proseguendo nel buio come ciechi, nel silenzio dell’esperienza, annullata dal frastuono esterno, come sordi.

Maria si era sempre innamorata dell’uomo sbagliato, Era attirata, come una calamita, da uomini difficili con un passato tempestoso. Se questa tendenza corrispondeva forse ad un bisogno profondo di consolare, redimere, Maria sbagliava poi tutto sul piano della comunicazione. Il suo approccio era razionale, analitico. Elaborava ragionamenti e pensieri validissimi, ma del tutto inservibili per gli uomini che aveva scelto. Quando ci sarebbe voluto un bacio, un’alzata di spalle o anche una porta sbattuta, lei iniziava a ragionare, facendoli indispettire.

Giovanni era, tutto sommato, un semplice. Anima sensibile, quasi d’artista, per tutta la vita aveva inseguito il successo economico solidamente raggiunto dagli amici suoi coetanei. Per conto suo non sentiva un intimo bisogno dell’agiatezza economica, ma era fortemente influenzato dalla società. Aveva aderito a valori che non gli corrispondevano, quindi per lui era stato impossibile raggiungere gli obiettivi che si era prefisso.

Entrambi sui cinquant’anni, sia Maria che Giovanni avevano riflettuto sulla loro vita e ne avevano tratto un bilancio fallimentare.

Per caso si erano incontrati nuovamente, dopo anni, una domenica di febbraio, sulla spiaggetta di Prelo.

– Ma sei tu! Come va? E’ un secolo che non ci vediamo. – esclamò Giovanni incontrandola.

– Oh Giovanni, che piacere! Sei stato via? Non ti ho più visto in giro.-

– No. Sempre qui. Preso dal lavoro. Problemi, sai…-

– Uh, non parlarmi di problemi, ci navigo dentro, sperando di non affondare. – sospirò Maria.

Si accorsero di non aver più voglia di parlare e, per un tacito accordo, si allontanarono un po’ sedendosi sugli scogli vicino al mare.

 


La spiaggetta di Prelo (Rapallo)

Maria guardava l’onda andare e venire, come ipnotizzata e,a poco a poco si sentiva pervadere da una calma sconosciuta. Ad un tratto udì una voce. Si guardò intorno. Più in là Giovanni, silenzioso, in contemplazione del mare. Sembrava una statua, in giro nessuno.

–  Maria, Maria, quanto hai amato?

Allora Maria capì e si stupì.

Nell’antichità Dio aveva parlato attraverso le nubi, il vento, il fuoco, ma non ricordava che avesse parlato con la voce del mare.. D’altronde era logico, si rivolgeva ad un popolo di pastori

– Tanto, Signore, tanto. – rispose

– Solo con la testa, Maria, solo con la testa. Non hai dato mai tutta te stessa. – rispose il mare.- Oh no, ho sofferto tanto, sono stata sfortunata, ho incontrato uomini egoisti, che non mi hanno capito. – E tu li hai capiti?  – riprese il mare.

Maria ascoltava senza imbarazzo. Non coglieva il rimprovero, sentiva che era un’esortazione a capire.

– Che devo fare, Signore? – chiese.

– Ascolta te stessa, amati e poi ama –

Rispose l’onda con uno slancio più forte che la spruzzò.

Maria sorrise, quello spruzzo le sembrò un nuovo battesimo, una sorta di rinascita.

Si voltò verso Giovanni, anche lui la guardò.

– Giovanni, io vado, mi prende freddo. – gli disse.

– Ti accompagno – rispose lui alzandosi – Hai un’altra faccia – aggiunse – ti ha fatto bene stare sulla spiaggia. –

– Anche tu mi sembri diverso o forse ti guardo con altri occhi. –

– No, mi sento cambiato. Sai, stavo lì, guardavo il mare e mi sembrava di farne parte. Una sensazione di abbandono, di piacere, di appagamento come non provavo da anni.. Io ero il colore e la trasparenza, il movimento e la voce. Tutto come doveva essere al principio. Un’esperienza strana. Per tutta la vita ho rincorso feste e divertimenti e ne uscivo sempre insoddisfatto, come se avessi adempiuto a un dovere. Oggi , qui nel silenzio, davanti al mare mi sono sentito felice. Era come se tutte le impalcature ,che avevo costruito intorno a me, fossero cadute e ora mi sento più libero, più leggero, – concluse.

– Anch’io mi sono liberata, forse… E’ come se avessi parlato con il mare. Certo mi ha insegnato qualcosa..-

– Allora abbiamo trovato un passatempo, che non costa niente e ci dà tanto. – disse Giovanni sorridendo.

– Io direi una scuola – rispose Maria – Ci voglio tornare. Ho tanto da imparare.

– Mi sa che in futuro ci vedremo spesso. – Disse Giovanni.

– Sì, finché c’è silenzio e solitudine io ci verrò. Vuoi dire che a cinquant’anni cominciamo a capire qualcosa della vita? – chiese Maria.

– Lo spero. – rispose Giovanni, mentre insieme andavano controvento verso un futuro migliore.

 

 

Ada BOTTINI

 

Rapallo, 27 Gennaio 2016

 

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