ATTIVITA’
ASSOCIAZIONE MARE NOSTRUM 2010
Il 2010 ha segnato per Mare Nostrum un Anno di Crescita in tutte le direzioni.
L’Atto di Costituzione dell’Associazione ci ha posto “ufficialmente in gioco”
con il Comune, con il Pubblico, con i nostri Soci, con l’ampliamento dei nostri programmi, impegni e richieste di partecipazione a Convegni, Dibattiti e a prendere posizione sulle problematiche marinare che hanno visto numerosi incidenti navali, ecologici ecc… Il tema centrale della nostra attività, come é noto, é stata la Mostra Annuale al Castello. Mai come quest’anno, l’impegno é stato così gravoso e dispendioso di energie e risorse, ma il risultato é stato eccellente. La famiglia Costa Armatori di Rapallo, alla quale é stata dedicata la mostra fotografica e la pubblicazione, ha risposto con entusiasmo e con altrettanta partecipazione ha risposto la cittadinanza del Tigullio. Le nuove generazioni, in particolare, hanno scoperto il passato ed il presente di una “grande” famiglia d’imprenditori che tanto ha fatto per la nostra città e per i suoi abitanti durante un secolo e mezzo di storia rapallina. Sotto questo punto di vista, l’annuale pubblicazione (la nona) di Mare Nostrum, redatta da M.Brescia, E.Carta e C.Gatti, ha lasciato una preziosa testimonianza che va ad aggiungersi alle precedenti edizioni lasciando ai posteri pagine di TRADIZIONE storica locale che altrimenti sarebbero cadute nella distrazione e nell’oblio.
SITO INTERNET
Nel 2010 sono proseguiti i contatti del Direttivo per dotare Mare Nostrum di un nuovo strumento di comunicazione: il sito internet. E’ nostra assoluta volontà poter sfruttare questo mezzo di comunicazione informatico perché Il nostro obiettivo finale è la diffusione della nostra passione per il mare, la sua storia, la sua cultura e le sue problematiche. Vogliamo essere presenti in internet con un sito accattivante, che possa incuriosire i giovani e i meno giovani per avvicinarli, tramite un forum permanente, alla conoscenza della nave come risorsa economica umana tanto inestimabile quanto poco sconosciuta nel nostro Paese. Vogliamo entrare in internet per confrontarci con le altre Associazioni che hanno i nostri stessi obiettivi e per promuovere i nostri scritti che sono frutto di esperienza vissuta e degna di essere tramandata. Vogliamo entrare in internet per collegarci con i “liguri nel mondo” e donare ai “rapallini” delle Americhe e dell’Australia i nostri messaggi mensili contenuti in “Rapallo Notizie” che presto si chiamerà nuovamente Il MARE”. Vogliamo entrare in internet per ristabilire il cordone ombelicale con queste comunità lontane che “sognano” la loro bella Rapallo e sperano nei nuovi strumenti di comunicazione per un avvicinamento “virtuale” di conoscenza e partecipazione alla crescita ed alle problematiche del proprio Paese d’origine. Il sito internet può anche diventare un veicolo di pubblicità in grado di rendere risorse da investire in programmi sempre più ampi.
Concludiamo con un certo orgoglio che la promessa é stata mantenuta. All’inizio del 2011 é partito il SITO-INTERNET dopo soltanto un mese di rodaggio. Si può quindi affermare, con grande soddisfazione, che tutti gli obiettivi che ci siamo posti in questi ultimi anni, sono stati raggiunti. Ringrazio tutti i Soci per l’appoggio incondizionato al nostro lavoro ed in particolare Emilio Carta, Maurizio Brescia, Nanni Andreatta e Scipione D’Este che sono i veri pilastri di Mare Nostrum. Un particolare ringraziamento lo dedico all’Amministrazione Comunale che ci sostiene economicamente e ci é vicina dimostrandoci grande stima, considerazione e amicizia. Il Presidente Carlo Gatti.
I Contatti Culturali di Mare Nostrum
Gennaio 2010
PUBBLICAZIONE LIBERTY
La prof.ssa Francesca Fauri ci chiese in visione, nel 2008 la pubblicazione di Mare Nostrum: “I Liberty, le navi che vinsero la Guerra e poi la Pace”. (Autori M.Brescia.E.Carta C.Gatti). A pag.153, nota 76, la Prof.ssa ha scritto nel suo libro Il Piano Marshall e l’Italia: “Un sentito ringraziamento a Carlo Gatti, Emilio Carta e Maurizio Brescia non solo per avermi inviato il prezioso lavoro sui Liberty, ma per i consigli bibliografici e la contagiosa passione per l’argomento”. Francesca Fauri insegna Storia economica dell’Europa contemporanea nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Bologna, sede di Forlì. Per il Mulino ha pubblicato “L’integrazione economica europea” (2006), “Angelo Costa” (con V.Zamagni, 2007) e “Mezzo secolo di economia italiana” (con P.Battilani, 2008). Ci complimentiamo con la prof.ssa Francesca Fauri per aver centrato con l’epopea dei Liberty un “obiettivo importante” colmando una lacuna nella bibliografia abbastanza scarna e poco approfondita della nostra storia contemporanea.
La nostra Associazione é sempre attenta e sensibile a ciò che accade ogni giorno nel mondo marittimo e i suoi soci sono quindi sempre pronti allo scambio di opinioni più o meno tecniche via e-mail.
Febbraio-Marzo 2010
INCIDENTE E DANNI NAVE PASSEGGERI: “COSTA EUROPA”
Vedi 1° Allegato
28-29 maggio
Mare Nostrum partecipa con alcuni suoi esponenti del Direttivo alle Manifestazioni del GALATA qui riportate.
Vedi 2° Allegato
Sabato 29.5.
50 ANNI DI DIPLOMA NAUTICO. si é tenuto al KULM di Portofino Vetta l’annuale Festa (organizzata dalla Società Capitani e Macchinisti Navali-1904) per i LUPI DI MARE
(ormai malconci) che si diplomarono mezzo secolo fa. Tra i premiati i nostri soci: Umberto Ricci e il Presidente Carlo Gatti.
Giugno, Luglio, Agosto 2010
TRAGEDIA ECOLOGICA GOLFO DEL MESSICO Per buona parte dell’Estate la nostra Associazione partecipa attivamente con proposte, discussioni e tesi avanzate dal nostro socio esperto di piattaforme petrolifere Pino Sorio.
Vedi 3° Allegato
29.6.2010
Inserimento sul sito: http://www.tigullionotizie.it della versione pdf dell’ultimo numero del mensile di Mare Nostrum: RAPALLO NOTIZIE
8.8.2010
Presso l’Oratorio dei Neri, nell’Ambito EXPO Rapallo Tigullio, Mare Nostrum é presente con Emilio Carta e Lorenzo Del Veneziano per un aggiornamento sugli ultimi ritrovamenti di relitti nel Golfo Ligure. Nell’occasione é stato proiettato un inedito filmato.
Vedi 4° Allegato
1.10.2010
Incidente nel porto di Genova del M/traghetto MOBY OTTA
In seguito all’ennesimo incidente portuale avvenuto nel Porto di Genova, si é sviluppata in seno alla nostra Associazione un acceso dibattito.
Vedi 5° Allegato
16.10.2010
AMNI –Torino. Mare Nostrum è stata ospite, con i suoi relatori: C.Gatti, E.Andreatta presso la sede AMNI -Ttorino di un Convegno che si é tenuto sabato 16 ottobre con l’interessamento della Società Cap. e Macch. Navali di Camogli (della quale i relatori sono soci). Andreatta-Gatti ed altri Capitani di Camogli hanno parlato del Porto di Genova e dei suoi servizi: Pilotaggio, Rimorchio e dei libri che sono stati scritti sull’argomento dai relatori citati.
L’ospitalità dei Marinai di’Italia, presidente dott. Sibille, è stata eccellente ed abbiamo stretto un forte legame d’amicizia con promesse di rivederci presto. Uno dei relatori com.te Titti Figari (camoglino), residente a Torino, ha curato i dettagli organizzativi nella parte che ha preceduto l’incontro. Per l’occasione Nanni Andreatta ha invitato i membri dell’Associazione al suo Museo Marinaro e, molto toccante, è stato l’incontro con G.Pons superstite (predestinato) del naufragio della corazzata ROMA. Nanni A. ha proiettato e commentato per “l’illustre marinaio” un prezioso e raro filmato dell’affondamento. E’ stato anche presentato con successo il libro del presidente C. Gatti dedicato all’epopea dei rimorchiatori genovesi: Con le Barcacce nel cuore. Cap. Enzo Camozzi ha parlato dell’importanza della marineria di Camogli nella storia. Si sottolinea la suggestiva posizione della Sede-AMNI sulla riva del PO, a 100 metri dal Parco del Valentino in una cornice di verde davvero spettacolare. La visita alla sezione centrale del smg PRAVAGNA (del periodo tra le due guerre) è stato davvero interessante per tutti. Il piccolo Museo è ricco di testimonianze e reperti della 2a G.M. e appare curato con molto amore e passione, si tratta di un grande esempio di attaccamento alla Marina e alla Patria.
30.10.2010 – FOTO ACCADEMIA LIVORNO
MARE NOSTRUM ha partecipato, con l’interessamento del Presidente dell’Associazione Culturale IL SESTANTE E.Gaggero (nostro socio) ad una interessante quanto istruttiva visita all’Accademia Navale di Livorno. La foto qui rappresentata é stata scattata dal personale dell’Accademia e coglie l’imponente partecipazione del gruppo. L’accoglienza é stata veramente “speciale” e l’amicizia con il Com.te Cervino ci ha permesso di visitare l’interessante Simulatore di manovra, la Capella, il Planetario, le Stanze storiche, il celebre “Brigantino”, la Biblioteca ecc… ed infine un ottimo pranzo nella storica Mensa Ufficiali.
Sabato 9 ottobre, alle 9.30,
Importante Convegno, a cura del Museo Marinaro del socio Ernani Andreatta, tenuto da Mare Nostrum ospite del Comando Scuola Telecomunicazioni di Caperana. Relatori i soci: G.Boaretto-E.Gaggero sul tema “Sulla rotta di Colombo”- E.Andreatta-C.Gatti sul tema: “Il porto di Genova nel nuovo millennio” – E.Carta-L.Del Veneziano sul tema: “U-455, il misterioso U-boat”. Oltre 200 persone hanno assistito al Convegno ed al successivo dibattito con grande partecipazione ed interesse. Segue la mail di ringraziamento del Comandante F.Scarpetta.
10 ottobre 2010
Da: Francesco Scarpetta <nautarenti@gmail.com>
Comandante della Scuola Telecomunicazioni FF.AA di Caperana-Chiavari
Carissimi Comandanti,
Vi ringrazio per la vostra stupenda professionalità dimostrata ieri e mi riferisco non solo alla completa padronanza posseduta in ogni singolo interessantissimo argomento dai sei conferenzieri ma anche dalla correttezza di ognuno di loro nei confronti dei colleghi. Una simile disciplina è rarissima anche in un consesso esclusivamente militare.
Concordo con il comandante Ernani sull’opportunità di prevedere in futuro massimo due argomenti e concordo inoltre con lui sul fatto che ad ogni comandate la responsabilità “morale” della sicurezza e della vita dei propri uomini va ben oltre quella penale che eventualmente condividerebbe con il pilota. E ribadisco che la classe dei piloti è una delle più professionali e serie che abbia mai incontrato nel mio mestiere.
Spero di poter in futuro continuare la bellissima esperienza con tutti voi, in pubblico e/o in privato, e vi ringrazio ancora per quanto avete fatto ieri che ha goduto meritatamente di un grandissimo successo di pubblico.
Cordiali saluti, Francesco Scarpetta.
Segue la lettera inviata dal Sindaco di Rapallo in segno di apprezzamento per l’attività svolta da Mare Nostrum.
29 a EDIZIONE MARE NOSTRUM RAPALLO 2010
Comune di RAPALLOProvincia di Genova IL SINDACOC.A.P. 16035 – Piazza delle Nazioni n.4tel. 0185/680264 fax: 0185/680205 |
Siamo giunti alla 29 Edizione di “Mare Nostrum” che si conferma ormai un appuntamento irrinunciabile per gli appassionati del mare e della marineria.
Quest’anno, tra i diversi temi previsti, emerge quello dedicato alla “Flotta dei Costa” storici armatori liguri particolarmente legati a Rapallo.
La nostra città, da sempre legata al mare, è orgogliosa di ospitare una rassegna culturale così articolata e dal crescente successo.
In quest’ottica il Comune di Rapallo sostiene “Mare Nostrum” vedendo nelle sue iniziative la valorizzazione delle nostre tradizioni.
Un grazie, quindi, a quest’Associazione Culturale che ha saputo aggregare storici, modellisti, uomini di mare e appassionati di questo mondo meraviglioso.
IL SINDACO
Avv. Mentore Campodonico
26.10.2010 INVITO E PROGRAMMA MARE NOSTRUM
Sala Bravo – l’arte e i documenti
MODELLISMO: ARTE E PASSIONE
di Silvano Porcile
presidente gruppo modellisti “Nonno Franco”
Da oltre vent’anni il Gruppo modellisti “Nonno Franco” organizza, con la collaborazione del Comune di Rapallo, mostre che, ad ogni edizione, riscuotono sempre maggiore successo da parte del pubblico e degli appassionati di storia e cultura marinara.
In tali occasioni i visitatori possono ammirare la riproduzione in scala ridotta, più fedele possibile, di navi che sono entrate a pieno diritto nella storia e nella nostra cultura. Gozzi e leudi liguri, golette, storici galeoni, imbarcazioni da pesca e da lavoro, rimorchiatori:
è inevitabile farsi coinvolgere dall’entusiasmo degli espositori che si ritrovano ogni anno per confrontrare opinioni e progetti e sono sempre felici di raccontare come nascono questi piccoli prodigi di abilità navale.
Stand espositivo del locale gruppo della Marina Militare
“Movm Gazzana Priaroggia” di Rapallo e della Lega Navale
Italiana – sezione di Rapallo.
Città di Rapallo
Assessorati alla Cultura
e Pubblica Istruzione
“Mare Nostrum” XXIX Edizione
Modellismo navale, Arte, Storia e Tradizioni marinare
ANTICO CASTELLO SULMARE
Dal 6 al 21 Novembre 2010
orario: feriali 15/18
sabato, domenica e festivi 10/12 e 15/18,30
Lunedì chiuso
IL PROGRAMMA
Sabato 6 novembre – ore 10,30 – Sala consiliare
– presentazione della XXIX edizione della Mostra e della pubblicazione
di carattere storico “COSTA. Un pianeta che parla
‘rapallino’ ” curata da Maurizio Brescia, Emilio Carta e Carlo
Gatti, alla presenza degli autori. Sarà proiettato il documentario
“La spedizione sul relitto della Bianca C. a Grenada” di Lorenzo
Del Veneziano. Seguirà cocktail.
Domenica 7 novembre – ore 10: Sala incontri del Gran Caffè Rapallo
sul lungomare V. Veneto: conferenza del dott. Nicola Costa
su “La flotta dei Costa“. Seguirà cocktail.
Sabato 13 novembre – ore 10: Sala incontri del Gran Caffè Rapallo
sul lungomare V.Veneto: presentazione del libro del com.te Carlo
Gatti e del D.M. Silvano Masini “Barcacce nel cuore”. Saranno
presenti l’autore Carlo Gatti e il Com.te Italo Ferraro.
Seguirà cocktail.
Domenica 14 novembre – ore 10: Sala incontri del Gran Caffè Rapallo
sul lungomare V.Veneto: conferenza com.teMario Palombo su
“La gestione dei transatlantici moderni”. Presentano: Emilio Carta
e Carlo Gatti. Seguirà cocktail.
Sabato 20 novembre – ore 10: Sala incontri del Gran Caffè Rapallo
sul lungomare V.Veneto: presentazione del libro di Marinella
Gagliardi “Non comprate quella barca”. Presenta: Emilio
Carta. Seguirà cocktail.
Domenica 21 novembre – ore 18: Antico castello sul mare: chiusura
mostra e saluto ai partecipanti. Seguirà cocktail al Gran
Caffé Rapallo al Lungomare V.Veneto
Domenica 21 novembre/Lunedì 22 Nelle acque del golfo rapallese,
condizioni meteo marine permettendo, sarà alla fonda
la goletta Oloferne a disposizione del pubblico e delle scuole
Amedeo Devoto è nato a Chiavari, nel rione Scogli nel Settembre del 1935. I
suoi “oli su tela”, emozionanti per chi li guarda, fanno rivivere l’epoca irripetibile
delle costruzioni dei grandi velieri e della vita legata al mare e alla pesca.
Partecipano gli artisti Amedeo Devoto e Lia Foggetti
La cittadinanza è invitata
Sala Bravo – L’Arte e i Documenti
SULLE ROTTE DEI CONVOGLI
La Regia Marina, i mercantili italiani e le navi della “Costa” – 1940/1943
di Maurizio Brescia
Nel corso della seconda guerra mondiale, la Regia Marina ebbe tra i suoi compiti principali la protezione delle rotte e dei convogli che – dalla madrepatria – si dirigevano verso i vari fronti di guerra, e verso quello dell’Africa Settentrionale in particolare.
Anche in considerazione di quello che fu il coinvolgimento delle navi della Società“Costa” in questa particolare attività (nel corso della quale alcuni mercantili della Compagnia andarono perduti), presentiamo una rassegna generale dell’attività navale italiana in questo campo con, più nel dettaglio, la descrizione di due specifici eventi che – pur non vedendo specificatamente coinvolte navi della “Costa” – possono essere intesi come fortemente esemplificativi di quella che fu la falcidia di uomini e mezzi della Regia Marina e della nostra marina mercantile, sulle rotte dell’Africa settentrionale, tra il 1940 e il 1943.
Come è ormai tradizione, questa sezione espositiva della mostra ricostruisce fatti, avvenimenti e scontri navali sulla base di una vasta documentazione fotografica che, tra l’altro, comprende numerose immagini tratte dall’Archivio genovese della Famiglia Costa.
LA FAMIGLIA COSTA ARMATORI
di Emilio Carta
La prima villa di famiglia i Costa la realizzarono a ponente di Rapallo, di fronte al molo Langano, lungo la carrozzabile per S. Margherita Ligure. Già, perché le origini degli antenati della famiglia Costa affondano le proprie radici nella vicina S. Margherita (gli antenati sono sepolti a San Giacomo di Corte fin dal 1530) e il Tigullio quindi è stata la culla della famiglia dai tempi più remoti. Basti pensare che la rapallese Villa Costa, poi denominata Villa Grande fu la prima ad essere eretta nella zona.
L’affetto dei Costa per la nostra città è rimasto immutato: ad una delle loro navi venne dato il nome “Langano”, così come durante le feste di luglio una grande M mariana illuminata da centinaia di lampadine si ergeva sulla facciata dell’edificio…
LE NAVI DEI COSTA
di Carlo Gatti
Coraggio e lungimiranza crearono la spinta per quella operosa Linea “C” che fu presente su tutti i mari come massima espressione dell’Armamento Privato Italiano,
fino a tutti gli anni ‘60 del novecento. In seguito, quando lo storico ciclo delle navi di linea giunse al capolinea, i Costa se ne avvidero in tempo e convertirono le proprie unità in navi da Crociera. Purtroppo, non tutte le famose Compagnie di Navigazione seppero “cambiare rotta” in tempo e quasi la totalità fu travolta dall’onda supersonica
degli aerei e chiuse i battenti.
Museo Marinaro
TOMMASINO – ANDREATTA
Vedi 6° Allegato
MARTEDI 7 DICEMBRE
Si é svolta a Palazzo Fasce (Sestri Levante) un’interessante proiezione-DVD dello “specialista” Nanni Andreatta sul Cantiere di Riva Trigoso, navi e vari, come specificato qui sotto. Numerosi soci hanno aderito a questa brillante iniziativa.
COME DA PROGRAMMA PER: “CIMAMERICHE” FILM FESTIVAL DELLA MIGRAZIONE E DEL GUSTO
1) 19 J.B. STAGNARO Volver, “CRONACA DI UN RITORNO”
presentazione del progetto filmico.
2) “ALLA DERIVA – IL CANTIERE RACCONTA”
Work in progress Italia Argentina
Produzione J.B STAGNARO
3) “RIVA TRIGOSO – “IL CANTIERE E LA SUA STORIA” durata 25′
di Ernani Andreatta
Il programma é composto di spezzoni di films, proiezioni di documentari e commenti di esperti e studiosi su temi storici e teatrali riguardanti l’Argentina e la sua problematica socio-politica del recente passato e forse anche attuale. Il personaggio di spicco, posto sotto la luce dei proiettori, è stato il regista sceneggiatore Juan Stagnaro con il suo “Cronache di un ritorno” e “Alla deriva-Il cantiere racconta”. Su questo secondo – work in progress – si è prefigurata l’attuale, incerta e critica situazione del Cantiere di Riva Trigoso che rischia addirittura di chiudere nonostante la sua conclamata e riconosciuta specializzazione nella costruzione di navi fortemente tecnologiche. La delicatezza del tema ha spinto l’Organizzazione a rivolgersi a due specialisti, soci di MARE NOSTRUM: l’ing. Marco Prandoni (ex-Fincantieri) e Nanni Andreatta storico della cantieristica ligure soprattutto per i suoi trascorsi familiari. Ne è scaturito un impegnativo programma di studio, ricerca, ensemble di foto d’epoca, sconfinamenti nella Storia del Leudo ed approfondimenti sulla triste storia delle navi, (ma anche dei personaggi veri) Principessa Jolanda e Mafalda costruite appunto a Riva Trigoso. Il risultato di questo prezioso approfondimento di un comparto eccellente della Liguria, molto vicina a noi, ha prodotto un DVD (durata 25’32”) di grande respiro storico che è stato apprezzato più di tante parole accademiche che abbiamo ascoltato…
Mare Nostrum è stata invitata a riprendere il TEMA delle difficoltà della cantieristica
nazionale attraverso ulteriori studi ed approfondimenti che trovano ormai le loro radici soltanto negli archivi di pochi appassionati che si ritrovano come “mosche bianche” nelle nostre Associazioni. Naturalmente ci siamo dati disponibili, anche personalmente, per ripensare un programma che porti maggiormente alla luce questo settore di grande eccellenza del popolo ligure che parte da molto lontano e non può finire sugli scogli dell’indifferenza di tanta stolta politica nazionale. Produrremo materiale e raccoglieremo testimonianze, spero con l’impegno di tutti e che, ne sono sicuro, sicuramente non mancherà.
12 dicembre
Incidente Jolly Amaranto
La tematica é stata ampiamente dibattuta in seno alla nostra Associazione e vi rimandiamo ad alcuni estratti:
Vedi 7° Allegato
18.12.2010
Chiusura dell’anno- RIUNIONE-AUGURI NATALIZI
Cari amici e soci assenti “giustificati”.
Ci siamo riuniti numerosi al Gran Caffé Rapallo per lo scambio degli AUGURI NATALIZI e, approfittando della bella giornata e di un accattivante buffet, abbiamo intrattenuto i soci con una relazione sull’attività di Mare Nostrum: risultati, propositi e programmi, tra cui le varie proposte su come festeggiare il 30° di M.N. – i 150 anni dell’Unità d’Italia e la 10a pubblicazione.
– A proposito di quest’ultima, abbiamo distribuito i nove numeri arretrati ai nuovi soci e, fatto molto importante, abbiamo raccolto le intenzioni a collaborare di alcuni soci molto preparati e ricchi d’idee.
– Le spese sostenute per l’attività 2010 sono rientrate tutte “brillantemente” nel bilancio di previsione come da rapporto del nostro tesoriere dott. D’ESTE.
– Abbiamo raccolto le quote x 2011 e questo ossigeno ci ha spinto nella promessa di realizzare il sito internet che ci dovrebbe proiettare sempre più in alto.
– I nostri ringraziamenti sono partiti in tutte le direzioni ma, sopratutto, a tre persone:
1) Al socio-gestore del Gran Caffé Rapallo Giampiero Gatti che ci offre la sede, la sala-conferenze e ci aiuta con prezzi “familiari” a recitare un ruolo di prestigio in città.
2) Al socio-editore Massimo Busco che con grande coraggio stampa ogni mese 15.000 copie di Rapallo Notizie-Mare Nostrum concedendo il “pulpito” e la diffusione di tutte le nostre idee e realizzazioni.
3) Al socio curatore del Museo Marinaro di Chiavari Nanni Andreatta il quale, con infinito amore…., ci fornisce gratis cultura marinara e sostegno tecnologico. Non parlo dei miei stretti collaboratori perché è come se mi auto incensassi, ma tutti sapete quello che fanno, con quale spirito operano e quanto tempo e denaro spendano per l’ideale che li lega al MARE NOSTRUM.
– Comunico inoltre con grande piacere che il dott. Nicola Costa si è complimentato con tutti noi per la riuscita della Mostra e degli eventi collaterali ed ha sottolineato in particolare il “successo” ottenuto dalla pubblicazione dedicata alla sua famiglia.
Non vorrei che passasse inosservato il “record” di Mare Nostrum: nel 2010 ben cinque soci hanno pubblicato un libro.
M. Brescia con LE NAVI OSPEDALE ITALIANE –
E.Carta con “U-BOOT 455…”
Marinella Gagliardi Santi con “NON COMPRATE QUELLA BARCA” –
C.Gatti con “LE BARCACCE NEL CUORE” –
U. Ricci con “GLI ARCIPRETI DELLA CHIESA PARROCCHIALE DI RAPALLO” –
Oltre naturalmente alla pubblicazione annuale dedicata ai Costa. Come presidente non posso che essere fiero e orgoglioso nel constatare come la nostra Associazione sia sempre più portatrice e animatrice di cultura marinara, dibattiti, convegni e incontri grazie anche alle altre Associazioni di cui sapete ormai tutto.
– La nostra attività è premiata costantemente da nuove adesioni. Questa mattina si sono aggiunte due signore con il marchio EU, la svedese Anita Kahm e l’rlandese Carousen (?). Mi scuso per l’errata comunicazione del cognome che non ricordo più di tanto.
– Festeggiatissima è stata la nostra “madrina” Angela Besana, … anni che, con il suo incredibile entusiasmo, riesce a darci ancora la carica dopo 20 anni di voga ininterrotta. Chiudo con l’ apprezzata proposta del socio Cap. Ricci Umberto di gemellarci con la Pro Loco del Capitaneato di Rapallo (160 soci).
ALLEGATO N.1
COSTA EUROPA
Febbraio-Marzo 2010 INCIDENTE E DANNI NAVE PASSEGGERI
Mi è stato chiesto da più parti in questi giorni un parere su quanto è successo alla nave passeggeri Costa Europa a Sharm El Sheik. Purtroppo, come sapete, in questi casi i giornali, dovendo riempire delle pagine… scrivono molte inesattezze. Personalmente non sono mai stato a Sharm e non ho la più pallida idea della situazione locale. Non so se è esposta ai venti, ma è probabile, in quanto da più parti ho letto che c’era un tempo pessimo in corso; non è stato scritto se la nave aveva i rimorchiatori attaccati, se c’è stata qualche avaria a bordo in particolare alle eliche trasversali di prora e di poppa, se la nave ha dato fondo l’ancora di sopravvento. Purtroppo si sa che ci sono stati tre morti e molti feriti, quindi si è trattato di una vera e propria tragedia. Come sapete, in questi casi è veramente arduo stilare sentenze e persino immaginarsi come tutto ciò possa essere accaduto. Possiamo solo immaginare che la superficie velica di queste navi da crociera ha raggiunto valori troppo alti che, in certe condizioni di vento, neppure i 5.000 cv delle eliche trasversali di prora e di poppa riescono a compensare. In certi porti croceristici, come sappiamo, mancano addirittura i servizi essenziali come i rimorchiatori, i quali, molte volte non sono neppure all’altezza (tecnicamente) di svolgere certi compiti, come invece succede in Europa. C’è da aggiungere che spesso i comandanti subiscono pressioni di calendario e di orari che gli lasciano pochissimo spazio per decisioni rapide e sensate. A questo proposito, conosco fin troppo bene lo stress cui sono sottoposti i comandanti e piloti locali, che tuttavia alcune volte sono anche vittime di vera e propria sfortuna.
Un tempo, certe situazioni venivano definitivamente archiviate incolpando gli elementi meteo e le Assicurazioni saldavano i conti cercando di salvaguardare il nome della nave, della società e dell’intero settore passeggeri. Oggi le cose sono molto più difficili! Su ogni Ponte di Comando c’è la scatola nera che registra tutte le fasi della manovra: le voci dei manovratori, gli ordini al timoniere, alla macchina, le potenze espresse, le variazioni del vento ecc… I periti delle parti sono quindi in grado di risalire alle cause ed ai comportamenti di ogni membro presente in manovra. Credo quindi sia inutile, in questo momento avanzare persino delle ipotesi.
Sarà ovviamente un buon argomento da sottoporre al comandante Palombo quando sarà nostro ospite nel mese di novembre.
Concludo ricordando che la nave “COLUMBUS” dei Costa, nel fu vittima di un analogo incidente nel porto di Cadice. In quella occasione la nave urtò contro la diga del porto, si aprì una falla nello scafo attraverso la quale entrò un sufficiente numero di tonnellate
d’acqua di mare per farla inclinare, sedersi sul fondo e renderla irrecuperabile. La nave fu poi demolita. A questo punto posso concludere con alcune osservazioni di carattere generale:
a) – Nonostante le nuove tecnologie applicate in questi anni e messe a disposizione dei manovratori, la SICUREZZA non è mai coperta al 100%. E’ aumentata la superficie velica delle navi passeggeri, ma la potenza installata complessivamente a bordo non è ancora sufficiente per difendersi dal fattore “vento”.
b) – Su comandanti, ufficiali e piloti, andrebbero investiti capitali di formazione professionale ancora superiori a quelli in corso. Mi riferisco, per esempio, a corsi su simulatori di manovra avanzati ecc…
c) – Si ha comunque il sospetto che si parli spesso di “sicurezza”, riferendola alle situazioni tecniche del passato e mai ad una prospettiva attuale, moderna ed avanzata.
d) – Non mi riferisco soltanto agli armatori che, logicamente, devono fare quadrare in conti per guadagnare ed investire su nuove navi,
il mio pensiero va per esempio alla Michelangelo/Raffaello/ navi di 275 metri di lunghezza che stentavamo a girarle e a ormeggiarle per mancanza di spazi. Oggi, quegli spazi di manovra si sono accorciati, perchè ponte dei Mille – A.Doria – C.Colombo si sono allungati di cento metri rubando acqua di manovra alle navi, che invece si sono allungate fino a 330 mt. di lunghezza e si sono alzate di 10 ponti rispetto al REX e CONTE DI SAVOIA che erano già lunghe 248 metri.
Detto questo, occorre fare quindi molta attenzione a puntare il dito contro le navi i loro comandanti e gli “operatori dei servizi portuali”.
Purtroppo i nostri porti sono tutti di origine medievale e stanno morendo per mancanza di spazi. Il problema è evidentemente politico.
I porti devono nascere in siti nuovi, lontani dalle città, vicino ai nodi autostradali. Per realizzare tutto ciò occorre solo viaggiare, andare a copiare gli autorevoli esempi che ci sono in giro per il mondo e ritornare in Italia con tanta voglia di rimboccarsi le maniche…
ALLEGATO N.2
Venerdì 28 maggio dalle ore 21.00 e fino alle 23.00 il Nazario Sauro diventerà palcoscenico naturale per uno spettacolo imperdibile tra sons et lumières ed effetti pirotecnici.
1.300 posti a sedere disponibili per la cittadinanza e almeno altrettanti in piedi, 130mq di schermi giganti, 68 metri di sottomarino sotto i riflettori, sono i numeri di una serata che si annuncia come un vero e proprio regalo alla città.
A partire dalle 20.00 il pubblico sulle note Swing dell’orchestra musicale NP Big Band, composta da 16 elementi e posizionata sulla terrazza dell’Urban Lab, potrà prendere posto nelle tribune allestiste nella Calata Simone Vignoso – lungo il molo della Darsena dei pescatori – per assistere allo spettacolo che avrà inizio alle 21.30. Sarà lo speaker a dare il via allo spettacolo: un susseguirsi di brevi filmati proiettati su due maxi schermi, posizionati in Darsena, racconteranno attraverso la suggestione delle immagini il passato, il presente e il futuro del Nazario Sauro. I filmati saranno intervallati da testimonianze dei soggetti principali che hanno contribuito all’operazione “Sauro”. La seconda parte della serata, cuore dello spettacolo, promette tra volteggi ed acrobazie sullo specchio acqueo, un evento emozionante e sorprendente. Effetti pirotecnici in tutta la Darsena, in sincronia con una colonna sonora coinvolgente, chiuderanno la serata intorno a mezzanotte.
Il grande spettacolo di festeggiamento, organizzato da Costa Edutainment, è stato ideato e progettato dall’Arch. Umberto Ottino, specialista di eventi in campo marittimo. Nasce dalla volontà di dare lustro al lavoro congiunto dei diversi soggetti, pubblici e privati, che hanno reso possibile l’intera operazione di musealizzazione del sommergibile, nata da un’idea di Pierangelo Campodonico (Direttore Mu.MA). Dal Mu.MA – Istituzione Musei del Mare e della Navigazione, che con il Comune di Genova è stato il primo fautore di questa operazione, all’Associazione Promotori Musei del Mare, dalla Regione Liguria al Ministero dei Beni Culturali, dalla Marina Militare, che ha donato il natante alla città, a Fincantieri, che lo ha costruito e restaurato, a Costa Edutainment, gestore del Galata Museo del Mare e del mondo AcquarioVillage di cui il Nazario Sauro è il fiore all’occhiello.
Per l’occasione, l’intera città di Genova sarà vestita a festa: a partire da metà maggio, grazie alla collaborazione dell’ufficio Promozione e del Settore Musei Comune di Genova, 6 striscioni stradali posizionati nelle strade a più alta concentrazione di traffico, oltre 1200 manifesti e 1000 locandine distribuiti nei negozi genovesi, nelle APT delle riviere, in spazi dedicati in musei, teatri e centri commerciali di tutta la regione, inviteranno cittadini e turisti a unirsi ai festeggiamenti la sera del 28 maggio.
Il Nazario Sauro costituisce un’ importante apertura verso l’esterno e la città del Galata Museo del Mare, principale realtà museale ligure per affluenza e attrattività multimediale.
La Darsena, area antistante il Museo, viene ulteriormente arricchita con elementi storici caratterizzanti la vita in porto quali gru, il recupero della piattaforma ferroviaria, garitte doganali, imbarcazioni ed elementi di carico, la razionalizzazione delle attrezzature da diporto, oltre all’inserimento di elementi di arredo urbano composti da panchine e pannelli espositivi, che completano il Museo a Cielo Aperto Galata Open Air Museum. IL SOMMERGIBILE, INSIEME AL PADIGLIONE AD ESSO DEDICATO (PRE-SHOW) INTERNO AL GALATA MUSEO DEL MARE, SARANNO VISITABILI DAL 29 MAGGIO.
ALLEGATO N.3
GIUGNO-LUGLIO-AGOSTO 2010
TRAGEDIA ECOLOGICA GOLFO DEL MESSICO Per buona parte dell’Estate la nostra Associazione partecipa attivamente con proposte, discussioni e tesi avanzate dal nostro socio esperto di piattaforme petrolifere Pino Sorio.
18.6.2010 – ANDREATTA: LA EXXON/MOBIL/ SHELL hanno le tecnologie per fermare la perdita, ma aspettano di farlo (se mai lo faranno) dopo aver mandato a bagno completo la BP. OBAMA minacciò di non dare più concessioni per le trivellazioni. A minacce rientrate, le suddette stavano per entrare in campo e offrirsi per fermare la perdita. Ne seguì una battuta d’arresto nell’attesa, se mai sarà possibile, del fallimento della BP.
In effetti c’è da domandarsi come sia possibile, vista la spaventosa catastrofe ambientale, che le “care sette sorelle” non siano intervenute in blocco per “dare una mano alla BP” ???
Domanda: se la tesi ha una sua logica nel ruolo strategico dei rapporti di concorrenza tra le note multinazionali, ai morsi famelici di questi lupi mannari e alle sue vittime come rispondiamo?
19.6.2010-SORIO: Cari amici,
Pino Sorio ci mette a conoscenza di un ulteriore problema: mentre prima usciva solo greggio dal tubo rotto, ora ha cominciato ad uscire anche gas che a quella profondità si trasforma in metano ed il gas elimina completamente la flora e la fauna causando più danni duraturi nel tempo del greggio che invece galleggia. Riguardo invece all’ipotesi emersa ieri sul complotto anti BP delle altre “sorelle”, ci fanno sapere dall’America che un tale criminale comportamento
non sarebbe sfuggito all’incazzatissimo Obama e qualche “vertice” di quelle maxi-aziende sarebbe già in galera. Noi continuiamo a rimanere in ascolto e vi faremo conoscere gli sviluppi di questo giallo internazionale…
ALLEGATO N.4
Navi e relitti: le ultime scoperte avvenute nelle nostre acque
A dicembre saranno oggetto di un libro fotografico e storico affascinante curato da Emlio Carta e da Lorenzo Del Veneziano
di Carlo Gatti
In occasione della giornata conclusiva dell’ExpoRapallo-Tigullio nel giardino pensile dell’Oratorio dei Neri il giornalista Emilio Carta, nostro direttore, e il sub professionista Lorenzo Del Veneziano, hanno presentato in anteprima al pubblico le immagini di diversi relitti, molti dei quali di recente individuazione, che giacciono sui fondali della provincia di Genova.
L’attenzione degli appassionati si è però particolarmente soffermata sulle immagini del sottomarino tedesco affondato tra Portofino e Camogli, l’U Boot 455, e sulla drammatica storia della Carlo Erre, che poi cambiò nome divenendo Hercules, affondata da un siluro nemico al largo di Sestri Ponente il 23 maggio 1916
Entrambi i relitti, la loro storia e le loro immagini, diventeranno presto un volume la cui pubblicazione è prevista a dicembre, un’occasione quindi per un bel regalo di Natalea.
L’U Boot 455, la cui presenza e i motivi dell’affondamento nelle acque del Tigullio permangono misteriosi, è stato scoperto proprio alcuni anni fa dallo stesso Del Veneziano: “Si trova a circa cento metri di profondità e per scovarlo ho seguito le tracce indicatemi da un amico pescatore che mi aveva segnalato la presenza di un’afferratura sulla quale erano rimaste impigliate le sue reti. La Marina tedesca e quella italiana, da me informate hanno preferito che quella tomba, un vero e proprio sacrario rimanga tale con i corpi dei 54 marinai e ufficiali che si trovavano a bordo del sommergibile.
Il misterioso U Boot 455 sarà inoltre oggetto di un convegno previsto il 9 ottobre a Caperana presso la Scuola Telecomunicazioni. Relatori saranno gli stessi Emilio Carta e Lorenzo Del Veneziano.
Ben diversa invece la storia della Carlo Erre (poi divenuta Hercules) da molti conosciuta come la nave maledetta per il “viaggio del colera”.
Il mercantile era partito da Genova per il Brasile con un carico umano di ben 1400 emigranti. Durante la navigazione scoppiò un’epidemia di colera che falcidiò i passeggeri. Giunta in Brasile la nave venne fatta tornare indietro dalle autorità portuali di sanità e gli emigranti dovettero tornare indietro senza poter toccare la loro terra promessa.
“A rendere ancor più drammatica la vicenda durante il ritorno scoppiò pure un’epidemia di morbillo e i passeggeri esasperati e trattati in modo inumano tentarono addirittura di impadronirsi della nave – racconta Emilio Carta – Alla fine dei millequattrocento emigranti partiti ne rimasero in vita solo quattrocento. Credo sia stato uno degli episodi più brutti e drammatici della nostra marineria mercantile”. Sono oltre trenta le navi che sono affondate nelle acque della provincia e nel nuovo libro ve ne saranno oltre la metà di recente individuazione ed esplorazione con decine e decine di foto e la loro storia documentata.
ALLEGATO N.5
ALLEGATI MOSTRA MARE NOSTRUM 2010
Lettera del Comandante Buatier
Ma la nave ha un’anima?
Quando cominciai a pilotare le navi, l’Eugenio C. aveva una decina di anni. Era nel pieno della sua potenza e bellezza e manovrarla dava un senso di ebbrezza. Era l’unica nave al mondo ad avere un ascensore privato per il pilota che dalla biscaglina saliva direttamente in plancia.
Il cap.s.l.c. Buatier è stato il comandante storico dell’Eugenio e lo ricordo con grande simpatia perchè l’uomo assomigliava alla sua nave: lo stesso portamento elegante, austero, simpatico e bello. Persino il carattere dei due, e forse anche l’anima,navigavano insieme di comune accordo.
Ed eccoci al punto. Se qualcuno avesse dei dubbi e si chiedesse: “ma la nave ha un’anima?”
Beh! Gli consiglio di leggere quanto segue.
Carlo Gatti
AUTOBIOGRAFIA DELL’EUGENIO COSTA |
La mia storia comincia a Monfalcone il 21 Novembre del 1964. Là sono nato, o sono stato costruito, come dicono gli uomini. Sono stato battezzato in quello stesso giorno. Per noi navi la nascita si chiama varo ed è, tanto per intenderci, una scivolata in mare lungo lo scalo. Un grande splash e ci si accorge di galleggiare. Il battesimo precede la scivolata. Una bella ragazza o una signora importante ti spaccano una bottiglia in testa. Ho saputo che di questi tempi le cose non si fanno più così:niente scivolata in mare. Le navi vengono costruite a pezzi in un bacino,quando i pezzi sono tutti saldati si riempie il bacino e la nave galleggia.
Ho detto “sono nato”, ho infatti un nome maschile: ” EUGENIO”. Eppure essendo nave, sono costretto ad essere femmina. ”A ship is a she.” Lo dicono gli inglesi da qualche secolo. E loro in mare ci sanno fare. Ma in questa storia ho deciso di usare il maschile. E gli inglesi non possono più impedirmelo: non esisto più. Oltre al sopruso della mia imposta femminilità , appena ho cominciato a guardarmi intorno mi sono reso conto di avere un nome un po’ strano: “Eugenio C.”. Ma cos’era quella “C.”? Le navi concorrenti avevano nomi importanti, di personaggi che tutti conoscevano in Italia e nel mondo. Solo molto più tardi i miei padroni si sono accorti che quella C non mi rendeva giustizia e fui ribattezzato ( senza bottiglia in testa) “Eugenio Costa”, un degno personaggio di quella stirpe. Mi hanno voluto dire che quelle iniziali erano comunemente usate dagli Armatori genovesi per risparmiare pittura: tante lettere in meno sullo scafo.
La memoria della mia esistenza risale al momento in cui le prime lamiere venivano saldate in quel cantiere di Monfalcone. A quei tempi le navi in cantiere crescevano in verticale: dalla carena alle ordinate, alle murate, alle sovrastrutture. Finalmente mi hanno montato il cuore ,un cuore potentissimo: la somma dei cuori di 55.000 cavalli! E poi le ciminiere. Non una dietro l’altra,ma appaiate come due gemelle. E su, su fino all’albero che arrivava in cielo. E poi mi hanno dipinto di bianco. Non finivano mai di spennellare. Ero lungo duecentoventi metri. Ed è arrivato il giorno in cui mi è stato chiesto di far vedere cosa sapevo fare. Mi sono accorto quella mattina che il mio cuore batteva sempre più velocemente. I miei occhi, situati all’estrema prora, (li chiamano, chissà perché, “occhi di cubia”) vedevano l’acqua scorrere sulle due fiancate come due precipitosi torrenti. Marciavo a ventotto nodi!
Ma è solo una settimana dopo, da un porto chiamato Genova, che doveva iniziare la mia vita di lavoro. Ero destinato a trasportare attraverso un Oceano oltre milleduecento passeggeri in vari porti di un continente meridionale. Li ho imparati a memoria i nomi di quei porti. L’ultimo si chiamava Buenos Aires e si raggiungeva a fatica attraverso un fiume fangoso dal nome immeritato: “Fiume d’Argento”. Più di duecento viaggi in vent’anni. Ho visto sparire le navi più importanti. Sono finite in maniera dolorosa: bruciate da un incendio, vendute e finite all’ancora in porti remoti, relegate a far da caserma in rade deserte.
Io sono sopravvissuto per tanti anni ancora, anche quando si è saputo che nessuno voleva più partire per quel continente meridionale. O, se dovevano andarvi, lo facevano attraverso il cielo su navi volanti, molto più veloci e senza far la fatica di dover spingere tutta quell’acqua con la prora. Gli uomini allora hanno scoperto per me un altro mestiere: da transatlantico che ero mi hanno trasformato in “cruise ship”, in nave da crociera. Dovete sapere che gli uomini in quegli anni si sono finalmente resi conto di vivere in un gran bel mondo e ha preso loro la voglia di conoscerlo viaggiando per mare. E hanno cominciato a imbarcarsi sulle navi e a navigare da un porto all’altro per una settimana, per un mese o addirittura per tre mesi, attorno a questo nostro globo, tornando, alla fine, sempre a casa propria.
Sono stati, quelli, anni di gloria. Non ho mai dimenticato quei due giri del mondo. Il Comandante mi ha condotto per la prima volta, e con me tutti i novecento passeggeri, in un paese lontano e misterioso chiamato Cina. Un paese dove nessuno era stato da moltissimi anni. In questo loro porto cinese chiamato Shangai nessuno aveva mai visto in mare nulla di più bello del sottoscritto. Non potete immaginare l’orgoglio di una nave bella, bianca e piena di bandiere che domina una città. Alla fine del secondo di questi viaggi ho avuto l’opportunità di dare una mano al mio Comandante. Avevamo appena lasciata un’isola chiamata Madeira, quando l’Oceano impazzì.
Non avevo mai visto nulla di simile. Ci siamo trovati in mezzo ad un Golfo che io conoscevo poco. Era rispettato e temuto da chi andava per mare. Lo avevo attraversato solo d’estate, col bel tempo di luglio, diretto ai porti del Nord. Sul Ponte, in quell’uragano, si parlava di Libeccio, un vento mostruoso che alzava il mare. E non potevo trattenermi dal rollare. Trentasei gradi dicevano sul Ponte. E tutto dentro di me si staccava, si rovesciava. Gli stabilizzatori, specie di palette che sporgevano dalla parte più profonda della carena, erano impotenti. Il Comandante aveva ordinato ai passeggeri di non lasciare le loro cabine. Pena la ghigliottina. La punizione del Golfo durò cinquanta ore. Ho trovato riparo a ridosso di un’isola bella – Belle Ile – come dicono i francesi.
Ho saputo con orgoglio di aver ricevuto i complimenti della più importante organizzazione navale del mondo, i Lloyds, per essere riuscito ad attraversare senza danni quel Golfo nella tempesta. La tempesta più spaventosa degli ultimi quarant’anni. Il Comandante che mi ha portato intorno al mondo e attraverso quella tempesta mi ha lasciato nel 1987. Alla fine del suo ultimo viaggio, all’arrivo a Genova, mi ha consegnato al suo successore con queste parole : “She’s all yours”, “E’ tutta tua”.
Ho continuato per altri anni a viaggiare, con le mie due “C” sulla ciminiere, attraverso mari ed oceani dal Mediterraneo all’Atlantico, dall’estremo Nord all’estremo Sud, fino ad un continente di ghiaccio chiamato Antartide. Ed è venuto il momento più triste della mia vita: sono stato venduto. Ho sentito di non contare più niente. Avevo poco meno di trent’anni. Dicono siano tanti per una nave.
Mi è stato cambiato nome. Niente più “C” sulle ciminiere: sono divenuto la ” Edinburgh Castle” e ho lasciato Genova per sempre. Ho cambiato ancora padrone e nome. Mi hanno dipinto tutto di rosso. “Big Red Boat II” è stata la mia ultima stravagante trasformazione. Dopo qualche tempo – il mondo era appena entrato nel nuovo secolo – sono stato abbandonato. Per più di quattro anni sono rimasto legato ad una squallida banchina in un’isola minore delle Bahamas. A quel punto non mi fregava più nulla di essere maschio o femmina. Ho avuto ancora un momento di speranza. Ho saputo, anche le navi lo sanno, che un gruppo di uomini di buona volontà, intendeva riportarmi a Genova perché vi rimanessi ormeggiato per sempre come “L’ultimo dei Transatlantici”. A ricordo di una grande era nella storia della navigazione. Non se ne è fatto niente. Genova non mi ha voluto. Costavo troppo per la città del ” maniman”.
Sono stato condotto in una orribile spiaggia al di là di due Oceani e fatto a pezzi. Condotto un corno! Ci sono andato io con quel quarto di cuore che mi era rimasto. E’ stato come rinascere. Come quella prima uscita a Monfalcone. Anche se i miei occhi non vedevano il mare scorrere veloce sulle mie fiancate. Adagio, adagio. Era un viaggio che volevo non finisse mai. La mia ultima spiaggia è stata Alang in India, il mattatoio delle navi. Non sono più una nave ma continuo a vivere in ciascuno di quei ferri, grandi e piccoli in cui sono stato suddiviso e riutilizzato: la carrozzeria di un’automobile, la lamiera di una nuova nave, una macchina da guerra, una scatola di sardine. Ognuna di queste creature ha una vita propria, trasporta,uccide, contiene.
Ma io mi trovo assai meglio in un piccolo pezzo di lamiera che riposa sulla scrivania della persone che mi hanno voluto bene. Una di queste, che mi ha portato attorno al mondo, tutte le volte che siede alla scrivania mi afferra, mi trattiene e mi sposta di qualche centimetro…………
Chissa’ perché è come una carezza
Comandante Buatier De Monjeot Piero
EUGENIO C. L’ANIMA
Ciao Bruno,
La tua considerazione apre l’altro fronte dell’argomento sul quale, ognuno di noi, potrebbe scrivere un libro
personale, e sono sicuro che dal confronto generale non ne risulterebbero due uguali. Oltre a Buatier che abbiamo letto, anche Pro Schiaffino scrisse che chiamavano “La Nostra” una nave “particolare” dell’Italnavi.
Dal “Vascello fantasma” al “Negro del Narcissus”, la gente di mare e di penna ha provato ad esplorare il misterioso rapporto nave-marinaio, ma sono rari, perchè è difficile parlare d’amore e di sentimenti in pubblico, sarebbe come fare outing sulle proprie debolezze e il marinaio, lo sappiamo, preferisce chiudersi in se stesso e continuare a navigare con lo spirito, magari su quella “sua” nave guardando e tastando quel “pezzetto” salvato dalla demolizione come dice Buatier. Per la verità, anch’io
ogni giorno mi guardo l’oblò del “Torregrande” ed il bronzo della “Stella Maris” che si trovava in plancia e… sospiro!
Hai ragione sull’invito a scrivere! Se frugassimo nei nostri ricordi di mare, scopriremmo che almeno una nave ci ha stregato… o viceversa!
Un caro saluto a tutti. Carlo Gatti
Il giorno 17/lug/2010, alle ore 18.21, Bruno Malatesta ha scritto:
Ciao Carlo,
Sarebbe ottimo che ogni tanto si scrivessero delle “autobiografie” simili anche per altre navi (o altri mezzi) che non ci sono più.
Non so se le navi abbiano un’anima, ma sicuramente un pezzo della nostra ce l’abbiamo lasciato sopra…
Grazie e cari saluti, Bruno
Caro Comandante, forse non l’anima in senso letterale, ma sicuramente ha il suo carattere. Non solo in senso tecnico, buona boliniera o buona manovriera ecc., ma il suo stile di comportamento, che le è stato impresso dai suoi comandanti ed equipaggi, che da questi viene preservato, anche nell’avvicendarsi delle persone, e che fa di ogni nave un individuo. Così è in Marina, ove l’Audace era diverso dall’Ardito, il Doria dal Duilio, il Libeccio dal Maestrale, pur essendo tecnicamente gemelle, e così via. Il legame con la “propria” nave è poi struggente sia per il navigante che per il costruttore. Anch’io sulla scrivania ho un frammento di lamiera del mitico San Giorgio (D562), ed ogni tanto tornano a trovarmi i “fantasmi” del mio imbarco; ma il cuore batte anche pensando al Lupo, al Maestrale, al Carvajal, alla Sun Princess o a tutte le altre che ho contribuito a far nascere. Ti saluto cordialmente – Marco
Cari amici,
Sabato 6.11 è salpata la nave di Mare Nostrum dalla Sala Consiliare del Comune, salutata da una cornice di pubblico mai vista prima. Oltre alle Autorità cittadine: il sindaco Mentore Campodonico, l’assessore alla cultura Gianni Arena (nostro socio) ed altri consiglieri comunali, erano presenti all’appuntamento i tanti amici comandanti, ufficiali e marinai che sempre ci seguono e che molti di loro hanno navigato con la Costa Armatori. Molto apprezzato è stato il film prodotto dal sub Del Veneziano, presente in sala, realizzato durante l’ispezione sul relitto della BIANCA C. Hanno portato le loro significative testimonianze di bordo e non solo: il Capo Pilota di Genova Giovanni Lettich, il direttore del Museo Marinaro di Camogli Bruno Sacella, lo storico Pietro Berti e il socio dir. curat. del Museo di Chiavari C.L.C. Ernani Andreatta (n.s.) che tutti conoscete. Graditissima la presenza di molti altri esponenti della marineria e della cultura ligure: i capitani superiori si lungo corso Aldo Mascolo, Carlo Arnoldi, Guido Martini (nostro socio), Pro Schiaffino, L’ex Capo Pilota del porto di Augusta Roberto Donati (n.s.) e la signora prof. Aurelita Persi Donati, consulente artistica della Mostra, l’ex-Capo Pilota Ottavio Lanzola nostro consulente storico, il D.M. Gian Carena, Luigi Pernice nostro consulente informatico e molti altri ancora con i quali mi scuso per la mancata citazione. Ringrazio il Capitano Vito Casano che ha portato il saluto del Comando della Caserma Telecomunicazione di Chiavari, centro di Cultura Museale e di supporto logistico di molte nostre iniziative. Colgo l’occasione, infine, per ringraziare il “prezioso” apporto dei soci dott. Scipione Deste per l’infaticabile lavoro burocratico-amministrativo, il grande grafico Claudio Molfino per la realizzazione dei quadri espositivi preparati con estrema cura dal dott. V.P. Maurizio Brescia, ringrazio infine il dott. Flavio Vota e l’ing. Marco Prandoni per essersi messi costantemente al nostro fianco in questi faticosi giorni.
L’annuale pubblicazione dedicata alla famiglia Costa è andata letteralmente a ruba. Le numerose famiglie Costa, con il suo massimo esponente Nicola Costa sugli scudi, hanno occupato buona parte della Sala e sono stati spesso citati in diretta.
Ieri domenica 7.11, si è svolto il secondo evento nella sala conferenze del Gran Caffé Rapallo. L’ospite d’onore e relatore è stato Nicola Costa che, attraverso la proiezione di numerose slides, ha rievocato la storia della Azienda familiare non tralasciando i momenti anche difficili incontrati e poi felicemente superati con atti amministrativi coraggiosi. Ne è emerso un quadro molto interessante, per molti aspetti inedito su questi Capitani d’industria del passato che si sono alternati dal 1854 al 1997 e che hanno, in ogni caso, portato tanto lavoro e benessere alle famiglie di Rapallo, di tutta la Liguria e di buona parte dello shipping italiano.
Segnaliamo infine che, in questi due primi giorni, l’afflusso del pubblico in visita alla Mostra del Castello è stato “formidabile”. Impeccabile come sempre la
presentazione di Emilio Carta.
Un caro saluto a tutti Carlo Gatti
Cari amici,
Nella sala conferenze del Gran Caffé Rapallo, vi ricordo, che sabato 13.11 presenterò, insieme a Emilio Carta e Nanni Andreatta, il libro BARCACCE NEL CUORE che ho scritto con il Direttore di Macchina Silvano Masini, purtroppo mancato. Per barcacce, come certamente sapete, s’intendono i rimorchiatori portuali del porto di Genova di vecchia tradizione che ora riposano in pace da qualche parte… dopo aver lasciato in eredità una grande tradizione di professionalità e di ricordi. Il libro parte dalla storia della Società Rimorchiatori Riuniti e si concentra su quel ventennio 1965-1985 in cui i rimorchiatori genovesi uscirono dal porto
per avventurarsi persino negli oceani. Un’epoca che presto diventò un’epopea di “grandi operazioni marinare”: rimorchi d’altomare a corto, medio e lungo raggio,
disincagli, operazioni di salvataggio, agguati nei punti critici ecc… Il libro ospita anche un forum di di 17 racconti firmati dai protagonisti. L’Armatore della Soc. RR
devolve l’incasso della vendita in beneficenza ad una Associazione di bambini del porto, pertanto il costo del libro, peraltro molto ben rifinito ed elegante, sarà molto contenuto. Seguirà la proiezione di un piacevolissimo DVD impregnato dello spirito “portuale” dei barcaccianti che Nanni Andreatta ha ambientato con immagini e musica davvero speciali tra il Molo Vecchio e Ponte Parodi, sede storica ed ormeggio dei rimorchiatori. Il testo è del sottoscritto e si rifà all’atmosfera di quegli anni.
Domenica 14.11 avremo come ospite il Comandante Mario Palombo ex-Costa e Carnival. Mario rappresenta una figura di spicco assoluto per aver avuto il
comando delle navi da crociera più grandi del mondo. Lo sottoporremo a numerose domande ed illustreremo le sue risposte con circa 70 diapositive ed anche un DVD di grandissimo interesse: uragano Emily, mareggiate, onde anomale, scene di bordo, paesaggi fantastici, VIP a bordo, feste ed altro. Passate parole e vi garantisco, visto il programma, che presto prenoterete una crociera presso la Polyviaggi, nostro sponsor.
Salutoni Carlo Gatti
Cari amici,
Sabato 13 e domenica 14 Novembre 2010 abbiamo registrato un notevole flusso di pubblico sia alla Mostra che alle conferenze in programma.
Sabato è stato il nostro turno, e ci siamo messi in gioco con la cornice di due splendidi rimorchiatori: il CILE portuale (del socio Albino Benedetto) ed il CICLONE d’altomare del Museo TTLLCC, (curatore Nanni Andreatta). La presenza dei due modelli ci ha dato il “LA” per spiegare ai “furesti” le differenze tra le due attività e credo che il chiarimento tecnico sia stato molto apprezzato. Sono poi stato sottoposto ad una fitta serie di domande, da parte di Emilio e Nanni, mirate a sottolineare gli aspetti tecnici, storici e ambientali in un’epoca (1965-1985) molto “speciale” per la richiesta di rimorchiatori su tutti i fronti a causa della maturata anzianità della flotta mondiale, di cui una parte consistente veniva avviata alla demolizione, un’altra finiva sugli scogli, un’altra ancora chiedeva soccorso ecc… Da un lato è emerso un quadro preciso sulla scuola di manovra del porto di Genova con i suoi numerosi rimorchiatori; dall’altro, una scuola di coraggio e perizia nautica sui rimorchiatori d’altomare che si avventuravano con due chilometri di convoglio per i sette mari. Equipaggi e mezzi erano uniti da uno spirito di corpo che andò poi dissolvendosi con il “graditissimo” aumento della sicurezza e del gigantismo navale. Questi due argomenti sono stati al centro della conferenza del C.S.L.C Mario Palombo, domenica 14.11 –
Mario, amico e compagno di tante manovre portuali a bordo di grandissime navi di cui è stato il più celebre comandante, ha dato con la sua umanità, a volte velata da commozione, un tocco di vera classe d’esperto comunicatore. Mario P. è stato più volte interrotto con applausi a scena aperta.
La sua storia personale ha coinciso con il massimo sviluppo della tecnologia e le misure delle navi. Dai leudi di famiglia, Mario è approdato sul Costa Fortuna di
102.000 tonn. che è stata, alcuni anni fa, la nave italiana più grande mai costruita prima. Un salto progressivo che lo ha costantemente sottoposto a studi continui
sull’automazione ad altissimi livelli. Pochi lo sanno: in Scandinavia, e sicuramente in molti altri stati avanzati, chi consegue il Comando è un laureato a tutti gli effetti. Il fatto non aggiunge nulla a ciò che si richiede ad un comandante: molto equilibrio e grande senso marinaresco, ma il riconoscimento spiega e giustifica “finalmente” il numero incredibile di esami e aggiornamenti scientifici sempre più approfonditi cui è sottoposto un capitano da quando esce dall’Ist. Nautico fino al “retire”.
Vi ricordo che Sabato alle 10.00 (Gran Caffé Rapallo) verrà dato spazio ad un’altra scrittrice di mare, Marinella Gagliardi che sarà presentata da Emilio Carta che sicuramente vorrà aggiungere qualcosa di più particolare sul libro che personalmente non ho ancora avuto il tempo di sfogliare. La Mostra si concluderà domenica e siete tutti invitati al cocktail di rito alle 18 (Gran Caffé Rapallo). Un ringraziamento particolare al nostro socio Assessore Gianni Arena che ci sostiene molto da vicino, così come il nostro caro amico e socio Umberto Ricci, “recentissimo” autore di un libro di storia ecclesiale rapallese andato quasi esaurito in pochissimi giorni.
Un grazie a tutti i soci che ci aiutano, specialmente a coloro che in silenzio ci sostengono e ci sono sempre vicini. Carlo Gatti
EVENTI
MOSTRA MARE NOSTRUM – PRIMA PRESENTAZIONE
“CON LE BARCACCE NEL CUORE”
Nella sala conferenze del Gran Caffé Rapallo, vi ricordo, che sabato 13.11 presenterò, insieme a Emilio Carta e Nanni Andreatta, il libro BARCACCE NEL CUORE che ho scritto con il Direttore di Macchina Silvano Masini, purtroppo mancato. Per barcacce, come certamente sapete, s’intendono i rimorchiatori portuali del porto di Genova di vecchia tradizione che ora riposano in pace da qualche parte… dopo aver lasciato in eredità una grande tradizione di professionalità e di ricordi. Il libro parte dalla storia della Società Rimorchiatori Riuniti e si concentra su quel ventennio 1965-1985 in cui i rimorchiatori genovesi uscirono dal porto per avventurarsi persino negli oceani. Un’epoca che presto diventò un’epopea di “grandi operazioni marinare”: rimorchi d’altomare a corto, medio e lungo raggio, disincagli, operazioni di salvataggio, agguati nei punti critici ecc… Il libro ospita anche un forum di di 17 racconti firmati dai protagonisti. L’Armatore della Soc. RR devolve l’incasso della vendita in beneficenza ad una Associazione di bambini del porto, pertanto il costo del libro, peraltro molto ben rifinito ed elegante, sarà molto contenuto. Seguirà la proiezione di un piacevolissimo DVD impregnato dello spirito “portuale” dei barcaccianti che Nanni Andreatta ha ambientato con immagini e musica davvero speciali tra il Molo Vecchio e Ponte Parodi, sede storica ed ormeggio dei rimorchiatori. Il testo è del sottoscritto e si rifà all’atmosfera di quegli anni.
Domenica 14.11 avremo come ospite il Comandante Mario Palombo ex-Costa e Carnival. Mario rappresenta una figura di spicco assoluto per aver avuto il comando delle navi da crociera più grandi del mondo. Lo sottoporremo a numerose domande ed illustreremo le sue risposte con circa 70 diapositive ed anche un DVD di grandissimo interesse: uragano Emily, mareggiate, onde anomale, scene di bordo, paesaggi fantastici, VIP a bordo, feste ed altro. Passate parole e vi garantisco, visto il programma, che presto prenoterete una crociera presso la Polyviaggi, nostro sponsor.
Salutoni Carlo
Cari amici, Sabato 13 e domenica 14 Novembre 2010 abbiamo registrato un notevole flusso di pubblico sia alla Mostra che alle conferenze in programma.
Sabato è stato il nostro turno, e ci siamo messi in gioco con la cornice di due splendidi rimorchiatori: il CILE portuale (del socio Albino Benedetto) ed il CICLONE d’altomare del Museo TTLLCC, (curatore Nanni Andreatta). La presenza dei due modelli ci ha dato il “LA” per spiegare ai “furesti” le differenze tra le due attività e credo che il chiarimento tecnico sia stato molto apprezzato. Sono poi stato sottoposto ad una fitta serie di domande, da parte di Emilio e Nanni, mirate a sottolineare gli aspetti tecnici, storici e ambientali in un’epoca (1965-1985) molto “speciale” per la richiesta di rimorchiatori su tutti i fronti a causa della maturata anzianità della flotta mondiale, di cui una parte consistente veniva avviata alla demolizione, un’altra finiva sugli scogli, un’altra ancora chiedeva soccorso ecc… Da un lato è emerso un quadro preciso sulla scuola di manovra del porto di Genova con i suoi numerosi rimorchiatori; dall’altro, una scuola di coraggio e perizia nautica sui rimorchiatori d’altomare che si avventuravano con due chilometri di convoglio per i sette mari. Equipaggi e mezzi erano uniti da uno spirito di corpo che andò poi dissolvendosi con il “graditissimo” aumento della sicurezza e del gigantismo navale. Questi due argomenti sono stati al centro della conferenza del C.S.L.C Mario Palombo, domenica 14.11 –
Mario, amico e compagno di tante manovre portuali a bordo di grandissime navi di cui è stato il più celebre comandante, ha dato con la sua umanità, a volte velata da commozione, un tocco di vera classe d’esperto comunicatore. Mario P. è stato più volte interrotto con applausi a scena aperta.
La sua storia personale ha coinciso con il massimo sviluppo della tecnologia e le misure delle navi. Dai leudi di famiglia, Mario è approdato sul Costa Fortuna di
102.000 tonn. che è stata, alcuni anni fa, la nave italiana più grande mai costruita prima. Un salto progressivo che lo ha costantemente sottoposto a studi continui
sull’automazione ad altissimi livelli. Pochi lo sanno: in Scandinavia, e sicuramente in molti altri stati avanzati, chi consegue il Comando è un laureato a tutti gli effetti. Il fatto non aggiunge nulla a ciò che si richiede ad un comandante: molto equilibrio e grande senso marinaresco, ma il riconoscimento spiega e giustifica “finalmente” il numero incredibile di esami e aggiornamenti scientifici sempre più approfonditi cui è sottoposto un capitano da quando esce dall’Ist. Nautico fino al “retire”.
Vi ricordo che Sabato alle 10.00 (Gran Caffé Rapallo) verrà dato spazio ad un’altra scrittrice di mare, Marinella Gagliardi che sarà presentata da Emilio Carta che sicuramente vorrà aggiungere qualcosa di più particolare sul libro che personalmente non ho ancora avuto il tempo di sfogliare. La Mostra si concluderà domenica e siete tutti invitati al cocktail di rito alle 18 (Gran Caffé Rapallo). Un ringraziamento particolare al nostro socio Assessore Gianni Arena che ci sostiene molto da vicino, così come il nostro caro amico e socio Umberto Ricci, “recentissimo” autore di un libro di storia ecclesiale rapallese andato quasi esaurito in pochissimi giorni.
Un grazie a tutti i soci che ci aiutano, specialmente a coloro che in silenzio ci sostengono e ci sono sempre vicini.
4.12.2010
il libro “U-BOOT 455, il Sottomarino della Leggenda” (30 Immersioni tra i relitti della provincia di Genova), che il socio Emilio Carta ha scritto insieme al sub Lorenzo Del Veneziano, é stato presentato Sabato alla 10 presso l’Oratorio dei Bianchi. Relatrice la giornalista del Corriere della Sera Erika Dellacasa. L’incontro con il pubblico é stato preceduto dalla proiezione di un film-documentario sui principali relitti della Liguria.
Ho già avuto modo di scrivere e di parlarvi di questa opera che va a concludere la TRILOGIA sui RELITTI ITALIANI più importanti. In questa ultima fatica, Emilio e Lorenzo hanno messo a frutto, ognuno nel proprio ambito, il peso di una esperienza in materia di esplorazioni subacquee che dura da oltre un ventennio e che li pone “meritatamente” ai vertici di questa disciplina che ad ogni scoperta di rilievo, come il caso dell’U-BOOT tedesco, diventa sempre più attraente e affascinante. Il CLUB degli appassionati d’Archeologia Marina si sta espandendo a macchia d’olio ed il successo ottenuto ci ha dato l’occasione di cogliere una nuova emozione.
ALLEGATO N.6
12 dicembre
Incidente Jolly Amaranto
PARTITA da Genova, la portacontainer (Roll-on/Roll-off) della Compagnia Messina aveva fatto sosta a Malta per salpare poi l’8 dicembre alla volta di Alessandria d’Egitto, dove sarebbe dovuta arrivare a mezzogiorno di ieri 11 dic. «Siamo tesi e preoccupati, ma l’equipaggio sta gestendo in modo brillante e professionale la situazione — diceva ieri sera l’amministratore delegato della ‘Ignazio Messina’, Stefano Messina — Ci preme l’incolumità dei marinai». Messina ha anche garantito che le merci pericolose trasportate a bordo della Jolly Amaranto non potrebbero comunque provocare un disastro ambientale. Tra queste, chiuse in 39 container, ci sono anche pitture, inchiostro da stampa, pneumatici pressurizzati, alcol, liquidi infiammabili e sostanze chimiche. «Tutti prodotti — ha spiegato Messina — sottoposti ai controlli della Capitaneria e che ricadono nella categoria internazionale classificata ‘Imco 3’».
L’Unità di crisi della Farnesina è rimasta in stretto contatto con l’ambasciata e il Consolato Italiano di Alessandria. In serata due rimorchiatori sono partiti dall’Egitto e da Creta. Sul posto sono stati dirottati anche un mercantile e una petroliera.
La nave mercantile italiana, con a bordo 16 marinai italiani e 5 rumeni, ha lanciato il primo segnale d’allarme intorno a mezzogiorno quando il comandante Federico Gatto ha segnalato un’avaria ai motori. Ma la vera richiesta di aiuto (SOS) lo ha lanciato ben più tardi, alle alle 18 di sabato, e pare sia seguita persino la volontà di abbandonare la nave. Nel frattempo, ad Alessandria d’Egitto, i rimorchiatori avevano già acceso i motori per correre in soccorso della “Jolly Amaranto”, ma le proibitive condizioni del tempo li hanno rispediti indietro.
La nave, priva dei motori, si sottolinea dalla HYPERLINK “http://www.guardiacostiera.it/”Guardia Costiera italiana, era di fatto ingovernabile e la forza delle onde rischiava di far saltare gli ancoraggi del carico – una decina i container già finiti in mare – che poteva così finire contro le paratie della nave e aprire una falla. Il movimento di camion e container, inoltre, causava un consistente spostamento del peso del carico da una parte o dall’altra della nave, facendola rovesciare.
L’INCIDENTE (secondo quanto rende noto la Guardia Costiera italiana che è in costante contatto con le autorità egiziane), è avvenuto alle 11.40 locali a circa 50 miglia a nord delle coste egiziane. La Jolly Amaranto è una nave portacontainer di 10mila tonnellate di stazza, lunga 145 metri e costruita nel 1977 della Linea Messina dell’armatore genovese Ignazio Messina -L’SOS è partito dopo un’avaria ai motori che ha lasciato la nave in balia del mare molto mosso. La Jolly Amaranto, che a bordo ha rotabili e container di cui 22 contenenti merci pericolose, ha anche perso in mare otto o dieci container.
Questa è la vera fotografia della Jolly Amaranto. Nel web girano foto fasulle e persino il TG di sabato sera e domenica mattina hanno mostrato un’altra nave di MESSINA sbandata, ma si trattava di una nave degli anni ’60 con bighi e stive.
COMMENTO:
– Ho sottolineato in rosso la data di nascita della nave, 1977.
Una nave, presso certe Marine appunto con la M maiuscola, è considerata vecchia dopo 5 anni. Dopo 34 anni di vita, oggi troviamo persino patetico leggere di onde alte 13 metri…. e di tsunami vari…..che hanno investito la nave e l’intero Egitto ecc..
– Già quando ero in servizio, (sono andato in pensione nel 2000, questa nave arrivava a Genova sempre con avarie in macchina o all’elica di prora, vedi foto)
– Quante navi della stessa Società sono finite in secca? Ho perso il conto!
– Dalle 11.40, ora dell’avaria, la richiesta d’aiuto (S.O.S) è partita alle 18.00.
– Allora le domande che ci poniamo sono:
C’era davvero quel mare? E’ stato il mare grosso a causare l’avaria in macchina, oppure la vecchiaia, o la mancanza di manutenzione? La nave non proveniva dall’Atlantico, ma da Malta e da Genova. Possibile che non si fosse manifestato alcun sintomo di malattia in sala-macchine?
Perché il comandante ha aspettato così tanto a chiedere soccorso in presenza di una avaria tanto grave, con 21 persone a bordo e carico pericoloso? Tutti sappiamo cosa ha sempre trasportato Messina e delle inchieste aperte dalla magistratura a suo carico….
– L’ultima domanda ce la poniamo guardando la foto. Come è possibile che una nave di 34 anni navighi con tanti containers appilati in coperta che gli impediscono persino la visibilità in navigazione ed in manovra?
Ogni ipotesi rimane aperta. Personalmente penso a quel disgraziato equipaggio che pur di guadagnarsi il pane …
E qui mi fermo…
Il Presidente
Carlo GATTI